Passaggio a livello di via Paestum, Firrincieli dice no alla chiusura: “Rinegoziare con Rfi”
E’ il messaggio che arriva dal consigliere comunale M5s, Sergio Firrincieli, che ieri mattina ha partecipato alla seduta della commissione Assetto sul territorio, la cui convocazione era stata richiesta nei giorni scorsi dallo stesso Firrincieli, per fare il punto sulla delicata questione
(25 maggio 2019)
“Chiusura subito oppure ci si attivi senza alcuna remissività per salvare via Paestum, i commercianti che insistono nella zona e la viabilità generale di tutta Ragusa. Non muri ma ampie strade in cui circolare”. E’ il senso sintetico del messaggio che arriva dal consigliere comunale M5s, Sergio Firrincieli, che ieri mattina ha partecipato alla seduta della commissione Assetto sul territorio, la cui convocazione era stata richiesta nei giorni scorsi dallo stesso Firrincieli, per fare il punto sulla delicata questione riguardante la ventilata chiusura al traffico veicolare del passaggio a livello di via Paestum.
“Ho raccontato le varie tappe della vicenda dal 1996 a oggi, – spiega Firrincieli – quando fu firmata la convenzione per chiudere il passaggio a livello con una scelta improvvida e scellerata, quella cioè di andare a risolvere il problema cinquecento metri più sotto. Pur essendoci la possibilità di utilizzare terreni ampiamente sfruttabili per un cavalcaferrovia che andasse da via Colajanni verso via Licitra, si è preferito compiere quell’altra scelta. Il sindaco attuale, il sesto da allora ad oggi, considerando anche i commissari straordinari che si sono succeduti in questo lungo periodo, parla di responsabilità penali con cui dovrebbe fare i conti, derivanti da eventuali incidenti che si potrebbero verificare lungo la sede viaria”.
Aggiunge Firrincieli: “E’ ovvio che non possiamo trascurare il discorso della responsabilità di tale ordine, ma ci sono anche responsabilità di altro genere come quelle che ha il primo cittadino di mantenere attivi dei posti di lavoro o di preservare la viabilità generale di tutta Ragusa, che sarebbe penalizzata dalla scelta della chiusura visto che il traffico, se così fosse, si convoglierebbe su un’unica direttrice che è quella di via Epicarmo. Sul cavalcaferrovia transiterebbero 25mila persone, costrette a spostarsi per un’unica strada, e tutto questo, di certo, non faciliterebbe gli spostamenti, non renderebbe fluido il traffico veicolare. Ecco perché ho sottolineato che se il sindaco ne fa un problema di responsabilità penale, allora deve chiudere domani mattina. Ma se questa responsabilità tiene in considerazione il fatto di rivolgersi in maniera attenta ai suoi concittadini, allora cerchi la soluzione. E’, quest’ultima, quella che ci viene offerta, oggi, dalla metropolitana di superficie che costituisce quell’ulteriore mezzo di mobilità che tutti auspichiamo. Ciò accadrà se realizziamo in prossimità del passaggio a livello di via Paestum quella fermata che si sta pensando di concretizzare trenta metri più avanti. Determinando la fermata necessaria di ogni convoglio all’altezza di via Paestum, a quel punto, lo snodo diventerebbe un normalissimo incrocio che si potrebbe regolare con un semaforo. I treni si intersecherebbero con la strada normale, così come accade in numerose città del mondo”.
Firrincieli ci tiene poi a sfatare un luogo comune. “Che il passaggio a livello – aggiunge – non sia sicuro, è falso perché il fatto di creare disagi e criticità viene determinato da tutti quelli che non rispettano il segnale di svolta obbligatoria verso destra da via Aldo Licitra per dirigersi all’indirizzo di piazza Croce o da quelli che non rispettano i segnali sonori e luminosi e, nonostante le sbarre si stiano abbassando, tentano l’ultimo passaggio. Occorrono controlli con le telecamere e l’attivazione di sistemi di disincentivazione di atteggiamenti da stigmatizzare. Ecco perché invito il sindaco ad assumere un’altra decisione rispetto alla chiusura, quella cioè della rinegoziazione della convenzione firmata con Rfi 25 anni fa visto che il mondo, così come la via Paestum, è cambiato. Via Paestum, infatti, è perfettamente integrata nel tessuto viario cittadino e non dobbiamo farla diventare un’altra via Roma, completamente abbandonata. In più, non conosciamo quali i piani strategici delle Ferrovie nei confronti della tratta Siracusa-Gela. Potrebbe anche succedere che saranno soppresse determinate linee, così come accaduto altrove, e ciò favorirebbe il passaggio al gommato. Quindi, in caso di chiusura del passaggio a livello, oltre al danno subiremmo anche la beffa. E’ indispensabile conoscere il piano strategico a maggior ragione in una fase in cui di potenziamento non si ha alcuna contezza”.
Comunicato stampa