Ma com’è finita col problema dell’acqua a Ragusa? La situazione, un mese dopo
Da Palazzo dell’Aquila garantiscono che è controllata e sicura, sia nei pozzi che nelle sorgenti in uso. Ieri è stato costituito un gruppo di lavoro per capire come risolvere il problema alla radice
(16 aprile 2019)
Emergenza rientrata, ordinanza firmata, acqua di nuovo potabile. A Ragusa del problema non si è più saputo nulla dalla metà di marzo, ma negli ultimi giorni alcune persone stanno lamentando irritazioni agli occhi e la maggior parte avverte un odore nauseabondo provenire dai rubinetti, soprattutto quando fuoriesce l’acqua calda.
Ad un mese di distanza, dunque, e anche per vederci chiaro (dato che uno un messaggio allarmante ha iniziato a circolare su Whatsapp, per “informare i “ragusani” che la situazione di emergenza, diversamente da quanto comunemente ritenuto, non è venuta meno”), ci siamo documentati e il dato più importante è che l’acqua, così garantiscono da Palazzo dell’Aquila, è assolutamente controllata e sicura sia nei pozzi che nelle sorgenti in uso, e si può usare anche da bere o per cucinare.
La seconda notizia è che proprio ieri il sindaco Peppe Cassì e l’assessore ai Lavori Pubblici Gianni Giuffrida hanno preso parte alla riunione costitutiva di un gruppo di lavoro composto da un ingegnere ambientale, un biologo, due geologi e un chimico che già oggi inizieranno a fare i primi rilievi, in collaborazione con l’ufficio idrico del Comune, per stilare una relazione tecnica il prima possibile con tutte le ipotesi per risolvere il problema alla radice. La sorgente della Misericordia, infatti, resta chiusa e l’acqua continua ad essere abbondantemente trattata. La speranza degli amministratori è di diminuire i dosaggi il prima possibile, ma per sicurezza si continua ad utilizzare il Biossido di cloro, che sarebbe il miglior disinfettante in commercio, qualitativamente superiore anche all’ipoclorito di sodio, che ha più controindicazioni e cambia il sapore dell’acqua.
Se avvertite un odore sgradevole quando aprite i rubinetti dell’acqua calda, sappiate, dunque, che la causa può essere questa, in quanto il biossido di cloro, che costa il doppio rispetto al cloro normale ed è più efficace, evapora emanando esalazioni sgradevoli ma, assicurano dal Comune, non nocivi. Addirittura a San Leonardo viene utilizzato dal 2013, e dal 15 marzo anche nell’impianto di sollevamento di contrada Lusìa, su espressa indicazione del Sindaco e dell’ASP. Il cattivo odore è dato dai quantitativi superiori alla norma, ma sempre entro i limiti, stabiliti per disinfettare anche l’eventuale acqua residua della rete. Una volta che le verifiche diranno che è possibile abbassarli, il cattivo odore dovrebbe sparire. In ogni caso, se il fastidio è molto forte e nelle vostre case è possibile, si può provare ad arieggiare i recipienti.
Valentina Frasca