Scontro sull’assunzione di un responsabile dell’area tecnica, a Monterosso Almo
L'opposizione contesta una delibera del 29 gennaio, e il Sindaco difende a spada tratta non solo questa scelta ma tutto l'operato della sua giunta, dall'insediamento ad oggi, spiegando come stia salvando l'ente da un dissesto che sembrava inevitabile
(6 marzo 2019)
Le assunzioni della discordia, al comune di Monterosso Almo. Tutto è iniziato con un documento dei consiglieri di minoranza che, mettono sotto accusa la delibera n.6 del 29/01/19 con la quale la Giunta avrebbe “programmato di assumere una persona a tempo determinato (12h/settimana) sia per il 2019 che per il 2020. Profilo professionale: Responsabile dell’Area Tecnica (laurea in architettura o ingegneria). Stipendio mensile: €1.327,37 (comprensivi di oneri riflessi)”.
Questa decisione viene giudicata “inopportuna, illegittime e immorale”. Inopportuna perché l’ente è alle prese con gravi condizioni di squilibrio finanziario e non può permettersi questa spesa. “Per ripianare l’elevato debito – si legge in un comunicato – si è reso necessario adottare un piano di riequilibrio ventennale che ha comportato, tra l’altro, l’incremento delle aliquote e l’aumento delle tasse comunali, e quindi non ci sembra il caso di far gravare un altro stipendio sulle spalle dei Monterossani”. Illegittima perché “dalle numerose e circostanziate osservazioni del Revisore dei Conti risulterebbe che la delibera in oggetto non rispetti diverse norme” e immorale perché “frutto di una spregiudicata promessa pre elettorale del Sindaco, ostaggio di una ristretta cerchia di ‘personaggi’ che, a vario titolo, gli gravitano intorno”.
Per i consiglieri “la Giunta, con questa delibera, dimostra di continuare ad amministrare seguendo le ‘vecchie logiche’. A tal proposito non possono non tornare alla mente le motivazioni che hanno spinto sia il Segretario comunale che il Vice Sindaco a rassegnare le proprie dimissioni. Per il primo erano ‘venute meno le condizioni per continuare ad operare con tranquillità e serenità presso il Comune di Monterosso’. Meno diplomatico il Vice Sindaco che accusava il Sindaco di ‘gestione clientelare’”.
La delibera è stata oggetto anche di una discussione in consiglio comunale, nel corso della seduta durante la quale è stato approvato il Bilancio di previsione 2018/2020.
Fin qui l’attacco. Ma il sindaco di Monterosso, Salvatore Pagano, respinge decisamente ogni accusa e spiega i motivi che lo hanno portato a questa assunzione che, nei fatti, non c’è ancora stata in quanto diventerà effettiva non prima di maggio – giugno. Il primo cittadino accusa la minoranza di diffondere false informazioni perché non c’è stata alcuna assunzione al Comune di Monterosso Almo, ma solo una “necessaria riorganizzazione degli uffici, con relativa riduzione dei costi a seguito delle misure di risanamento e dei pensionamenti. L’azione amministrativa si è dipanata all’insegna del risanamento finanziario, della riduzione dei costi e dell’efficientamento energetico, uniti ad grande lavoro di programmazione amministrativa nella prospettiva reale di una riduzione del carico fiscale per i cittadini. Quello che sembrava impossibile al momento dell’insediamento: evitare la dichiarazione di dissesto e le conseguenze ad esso legate”. Insomma, secondo Pagano l’attuale gestione della cosa pubblica, insediatasi nel giugno 2017, sta salvando Monterosso, avendo ereditato “una situazione drammatica e fallimentare frutto del disastro amministrativo della giunta Buscema che con la minoranza mantiene un legame di continuità politica”.
“In un anno e mezzo di amministrazione – spiega – siamo passati da un dissesto sicuro, conclamato da una delibera del commissario regionale ad acta dott. Raitano, il quale, nel maggio del 2017 aveva portato al massimo tutte le imposte, Imu ed Irpef, e deliberato la delibera di predissesto, ad una prospettiva virtuosa di risanamento, rinascita e salvezza”. Pagano fa sapere di essere riuscito in quest’impresa “in opposizione al segretario comunale e a qualcuno che non fa più parte dell’amministrazione” perché “si è imposto come mission quella di salvare questo comune. È questa la nostra sfida: ridurre le tasse che abbiamo trovato al massimo e, al contempo, risanare, programmare e rilanciare Monterosso”.
In che modo? Chiedendo sacrifici a tutti. “Agli impiegati – spiega il Sindaco – abbiamo tagliato per un anno 2 ore dello stipendio e il salario accessorio per 120.000 € complessivi; abbiamo attivato, dopo trent’anni che se ne parlava, la mensa ‘internalizzata’ che ci consente di risparmiare migliaia di euro; per tutto il 2017 e 2018 non abbiamo concesso un contributo a nessuna associazione e, sul piano amministrativo, abbiamo iniziato una decisa azione giudiziaria contro l’Enel per l’abnorme aumento dei costi della fatturazione, che, nel 2012, sono passati da 200.000 euro a 500.000 euro; ci siamo impegnati per ridurre i consumi elettrici, abbiamo concluso l’iter per l’attivazione del fotovoltaico della scuola elementare ed è in itinere la procedura di attivazione del fotovoltaico della zona artigianale nonché il cambio delle pompe nell’impianto di sollevamento, senza dimenticare l’appalto della raccolta dei rifiuti attuato dopo nove anni di proroghe e attualmente all’Urega”
Un lungo elenco di cose fatte e da fare, nonostante parte del personale del Comune sia andato, e andrà, in pensione. Ed è in questa prospettiva che si inserisce la delibera contestata dalla minoranza. “Una delle esigenze più avvertite dai cittadini è dagli amministratori – continua Pagano – è sempre stata quella di assicurare un dirigente laureato nell’ufficio tecnico, che il comune non ha più da vent’anni con conseguenze amministrative gravi, dato che la partecipazione alla quasi totalità dei bandi regionali, nazionali ed europei per l’assegnazione dei fondi per le infrastrutture presuppongono progetti esecutivi per la cui redazione occorrono delle risorse che non abbiamo per pagare i progettisti, laureati. Quindi, diventa indispensabile dotarci, con poca spesa, della figura tecnica del laureato all’interno dell’ufficio tecnico e il costo complessivo per 12 ore settimanali è di 1.327,37€ per un mese, per un netto di 800€. Se non dovessimo procedere a questo incarico biennale, dovremmo assegnare in ogni caso la somma di 7.000 euro al responsabile dell’ufficio tecnico, sia esso diplomato o laureato. Quindi la restante somma aggiuntiva per pagare un laureato, ingegnere o architetto, si riduce a meno di 10.000 euro”.
Insomma, Pagano di carne al fuoco ne mette davvero tanta, e annuncia che di tutto questo intende parlare a quattr’occhi con la città nel corso di un comizio pubblico che sarà organizzato quanto prima.
Valentina Frasca