Sea Watch 3, sbarco autorizzato. La nave si dirige verso Catania
I maggiorenni saranno immediatamente trasferiti all'hotspot di Messina, per i minori non accompagnati il tribunale nominerà dei tutori
(30 gennaio 2019)
E’ giunto, forse, alle battute finali il braccio di ferro tra Italia ed Europa sul destino dei 47 migranti (tra i quali 13 minori per i quali la Procura ha chiesto lo sbarco già diversi giorni fa) ancorati al largo di Siracusa a bordo della Sea Watch 3.
Il Premier Conte, infatti, avrebbe raggiunto l’accordo con Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta per la loro distribuzione mentre la Corte di Strasburgo preme affinché l’Italia assicuri loro cure mediche adeguate, cibo e acqua, oltre che tutela legale per i minori non accompagnati. La Corte ha anche “richiesto al governo di tenerla regolarmente informata sugli sviluppi della situazione” a bordo della nave.
Per Conte, che ha parlato da Cipro prima di rientrare a Palazzo Chigi, questa vicenda “denuncia l’incapacità di gestire con meccanismi condivisi europei questo fenomeno”. Il Presidente del Consiglio ha annunciato per la notte appena trascorsa un vertice con i vice premier Salvini e Di Maio, che insistono che a farsi carico dei migranti sia l’Olanda, Paese di bandiera della nave. “Fino a ieri l’Europa se ne fregava –ha commentato Matteo Salvini all’ANSA – guarda caso nelle scorse ore la commissione europea ha cominciato a muoversi e la Germania ha offerto disponibilità. Vuole dire che la nostra linea paga”.
A Cipro si trovava anche il presidente francese Emmanuel Macron, che ha confermato la disponibilità ad accogliere parte dei migranti. “Per la Sea Watch 3 – ha detto – bisogna applicare tre principi: il principio dello sbarco nel porto più vicino, cioè l’Italia, il principio della distribuzione dell’onere, dal quale la Francia non si è mai sottratta, e infine il diritto, ovvero dobbiamo fare in modo che le Ong rispettino le regole”.
“La permanente campagna elettorale e l’approccio burocratico nella gestione della vicenda della Sea Watch, stanno determinando una nuova insopportabile violazione del diritto del mare e del dovere prioritario di mettere in salvo e in un porto sicuro i migranti profughi che restano di fatto internati sulla nave” ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Non consentire l’attracco – ha poi proseguito – è una conferma della violazione di diritti, che pesa come un macigno sulla credibilità degli Stati europei”. Orlando parla di “gioco cinico” di numerosi Stati europei, totalmente in contrasto con la sensibilità e la disponibilità all’accoglienza di sindaci, organizzazioni umanitarie, comunità religiose e semplici cittadini di tutta Europa.
Ed intanto, proprio da Siracusa, gli albergatori si dicono disponibili a ospitare i 47 migranti fino a che non sarà trovata adeguata soluzione politica a livello internazionale e definita la destinazione degli stessi. A renderlo noto è il presidente dell’associazione Noi albergatori, Giuseppe Rosano, che ha scritto al Prefetto Luigi Pizzi, al sindaco Francesco Italia e al comandante della Capitaneria di Porto Luigi D’Aniello. “Offriremo loro un adeguato alloggio, il necessario vitto e l’occorrente vestiario finché non sarà trovata la soluzione adeguata, in Italia o all’estero. Qualora si dovesse ritardare o non si trovi soluzione, Noi Albergatori Siracusa si assumerà oneri e costi per avviare i 47 migranti all’apprendimento della lingua italiana, assicurare ai minori non accompagnati una collocazione qualificata. Provvederemo anche all’insegnamento della Costituzione italiana, alla frequenza di corsi di addestramento per avviarli successivamente alle attività lavorative tipiche dell’albergo e all’assunzione con contratto stagionale, nel rispetto del Contratto collettivo del lavoro per le aziende alberghiere. Non è più ammissibile ritardare lo sbarco di 47 esseri umani – conclude Rosano – che hanno subito abusi, torture e malversazioni nei campi di detenzione in Libia”.
Aggiornamento delle 16.30
Potrebbero toccare terra tra poche ore i 47 migranti della Sea Watch 3. Lo fa sapere il premier Giuseppe Conte, annunciando l’inizio delle operazioni di sbarco. Ai Paesi che avevano già detto di si per l’accoglienza si è aggiunto, poco fa, anche il Lussemburgo. Con l’italia, quindi, sette nazioni in tutto.
“Missione compiuta! Ancora una volta, grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità. Sei Paesi hanno accettato di accogliere gli immigrati a bordo della Sea Watch3, coordinandosi con la Commissione europea: si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania”, dice il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, auspicando che, “in base alla documentazione raccolta, venga aperta un’indagine per fare chiarezza sul comportamento della Ong”. Salvini annuncia poi di stare “lavorando a un provvedimento che limiti la possibilità di entrare nelle acque territoriali italiane, intervenendo a monte”.
Aggiornamento delle 18.00
Si sblocca la situazione della Sea Watch: la nave ha avuto indicazione di dirigersi verso il porto di Catania, dato che lì ci sono i centri ministeriali per l’accoglienza dei minori, ha fatto sapere il Viminale. I maggiorenni saranno immediatamente trasferiti all’hotspot di Messina.
Emessi dal Tribunale per i minorenni di Catania, presieduto da Maria Francesca Pricoco, su ricorso della Procura minorile etnea, “provvedimenti di nomina di tutore per ciascuno dei minori presenti sulla Sea Wacth al fine delle attività di tutela previste dalla disciplina interna e dalla normativa internazionale”. L’atto è propedeutico allo tutela e allo sbarco dei minorenni non accompagnati che sono sulla nave della Ong.
Valentina Frasca