A Vittoria è stato tagliato l’albero intitolato alla memoria di Giovanni Falcone
Motivi di sicurezza alla base della decisione, perché le radici stavano innalzando e spaccando la sede stradale. Ma dato che c'è quella targa, si poteva forse cercare di fare meglio?
(26 gennaio 2019)
Sta facendo discutere quello che è successo qualche giorno fa all’albero dedicato al giudice Giovanni Falcone, all’istituto ITCG Enrico Fermi di Vittoria: tagliato, capitozzato in maniera a dir poco “discutibile” perché le radici danno fastidio, si allungano e deturpano marciapiedi e strade, creando finanche un pericolo.
Sulla vicenda interviene ora il responsabile regionale di WWF, Rino Strano. “Il primo errore – dice – è stato quello di piantare lì un Ficus benjamina. E’ noto a tutti, infatti, che, negli anni, questo albero può creare problemi, causando innalzamenti e spaccature nella sede stradale. Il secondo è un errore culturale. Questi alberi richiedono una manutenzione costante e certosina, e vanno potati correttamente per tenere sotto controllo la crescita delle radici. Ma a Vittoria, e in tutta la provincia di Ragusa, non c’è la cultura del verde, si sceglie sempre la strada più breve e più semplice. Ed ecco servito lo scempio. E’ successo altre volte, in diverse zone della città. Ma questo è un albero particolare, con una targa importante, ed è un simbolo di lotta alla mafia in una città che della mafia ha conosciuto il volto più tragico. Per questo motivo, tagliarlo così, vederlo così, fa passare un messaggio terribile”.
Secondo Strano, tante altre soluzioni potevano essere vagliate prima di arrivare a tagliare. “Potevano eradicarlo e spostarlo, oppure sostituire l’essenza. Ci sono tanti alberi con radici molto meno invasive. Invece è stato autorizzato un orrore”.
Quell’albero, è bene precisarlo, si trova in quel punto da almeno 15 anni, la targa invece è stata apposta nel 2016. Nessuno può operare in quell’area senza l’autorizzazione del dirigente scolastico, che, prima di dare l’ok, ha chiesto il parere di esperti, interni all’istituto, in Scienze Agro Ambientali e Territoriali, per prospettare insieme una soluzione duratura, considerato che questa pianta crea periodicamente molti problemi. “Un plauso va alla Preside, che ha agito con determinazione salvaguardando l’incolumità di tutti coloro che si recano quotidianamente a scuola” commenta un tecnico comunale.
“Stando a questa teoria – replica Strano, con amara ironia – dovremmo allora tagliare tutti gli alberi che crescono intorno al cinto murario di scuole, ospedali, istituti di ricovero, fabbriche, strutture alberghiere e di ristorazione. Io ci sto, facciamocene una ragione visto che non ci sono i soldi per la manutenzione del verde”.
Al di là delle considerazioni soggettive, fa davvero riflettere il fatto che, nell’Anno Domini 2019, la soluzione per sistemare un albero sia questa. Senza considerare che Vittoria è una città con un Comune sciolto per mafia, ed è grave che non si riesca a potare correttamente neanche un albero intitolato alla memoria di Giovanni Falcone.
Valentina Frasca