Orrore ad Acate: stanno avvelenando cani e gatti, anche non randagi
Convocato per domani un consiglio comunale straordinario. La veterinaria Gessica Cilio invita i padroni a non lasciare liberi i cani e a farli passeggiare con il guinzaglio corto. E sui social è stato lanciato l'hashtag #nonmiavvelenare
(24 gennaio 2019)
Avvelenamenti a non finire ad Acate. Il primo a far accendere i riflettori sullo scempio che si sta compiendo da qualche settimana a questa parte in questo comune di 11mila abitanti è stato Ciccio, un docile cane di quartiere che non aveva mai dato fastidio a nessuno. In realtà, già prima, durante le festività natalizie, un altro cane di quartiere era morto nella zona delle case popolari, avvelenato da un’esca.
Da lì un’escalation degna dei peggiori horror, che ha spinto il Comune a muoversi e a convocare per domani un consiglio comunale straordinario. La notizia è stata riportata dal sindaco, Giovanni Di Natale, stesso sulla sua pagina facebook: “Negli ultimi giorni dei cani randagi, alcuni adottati da interi quartieri, sono stati avvelenati. Questi sono atti selvaggi e crudeli che non sono assolutamente in linea con la nostra civiltà e con il nostro modo di vivere nel pieno rispetto degli amici a quattro zampe. Il Sindaco condanna questi atti di crudeltà ed ha già attivato le procedure previste dalla legge per la tutela degli amici a quattro zampe”.
Ma intanto anche nelle ultime ore gli avvelenamenti si sono susseguiti, e cani e gatti stanno morendo a causa di polpette contenenti, pare, un prodotto usato contro le lumache o in agricoltura che non lascia loro scampo, e li uccide entro un’ora se non si interviene immediatamente.
L’indignazione cresce, anche perché stanno uccidendo pure cani non randagi, che hanno una famiglia e vivono all’interno di recinti o vengono portati a spasso dai loro padroni. Qualche balordo ha lanciato le polpette pure oltre le recinzioni, al solo scopo di uccidere, e nei terreni in cui i cani vengono lasciati liberi per qualche minuto durante il giorno. Inizialmente le zone interessate sono state quella del Castello e del quartiere San Vincenzo, ma adesso tutto il territorio e le campagne sono a rischio.
Una denuncia contro ignoti è stata sporta ai carabinieri, mentre altri animali anche in questo momento stanno lottando per la vita. Gessica Cilio è la veterinaria che, volontariamente, ne ha in cura alcuni. “I cani e i gatti arrivano in ambulatorio con le convulsioni, la schiuma in bocca o in coma – racconta – e purtroppo non è la prima volta che accade. Periodicamente c’è qualcuno che compie questo obbrobrio, e non si riesce a capire chi possa essere. Speriamo che le forze dell’ordine si muovano, passando al setaccio il territorio. La comunità, per fortuna, sta iniziando a reagire. Una famiglia aveva quattro gatti e sono stati sterminati tutti: tre sono morti subito, un quarto è stato trovato in agonia a causa di un’emorragia interna ed è morto poco dopo. In questa fase ho paura anche ad allontanarmi da Acate, sono condizionata, voglio essere presente h24 per arrivare in tempo dove posso. E’ terribile”.
Sui social, intanto, è stato lanciato l’hashtag #nonmiavvelenare e l’invito a chi ha un cane è di stare molto attenti quando lo si porta a fare la passeggiata, usando il guinzaglio corto. Nel territorio comunale di Acate, è bene ricordarlo, sono state installare in passato 74 telecamere, ma non sono state mai messe in funzione. Forse, data l’emergenza, è arrivato momento di attivarle.
Valentina Frasca