Truffa, abuso d’ufficio e peculato aggravato: arrestato a Modica il dottor Carmelo Aprile
L’indagine è partita dalla denuncia di un cittadino ed è durata quasi per tutto il 2018, fornendo alla Procura di Ragusa un quadro indiziario incontrovertibile. Il medico è ora ai domiciliari
(15 gennaio 2019)
Terremoto nella sanità iblea, e modicana in particolare. I Carabinieri di Modica, infatti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Ragusa su richiesta del Pubblico Ministero Fabio D’Anna, per i reati di truffa pluriaggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e peculato aggravato. I militari hanno tratto in arresto Carmelo Aprile, dirigente medico dell’Ospedale Maggiore di Modica e noto specialista di gastroenterologia.
L’attività investigativa, svolta dai militari di Modica sotto la direzione della Procura di Ragusa, e che si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche, dell’acquisizione di documentazione presso l’Azienda Sanitaria Provinciale e dei racconti di numerosi pazienti, ha permesso di scoprire una consolidata gestione personalistica e scorretta, a danno dello Stato e di pazienti spesso bisognosi e poco abbienti, della pubblica funzione del dirigente medico indagato, fornito di rapporto di lavoro a tempo pieno ed esclusivo.
Lo specialista eseguiva esami diagnostici e visite mediche, utilizzando mezzi, farmaci, locali e forza lavoro dell’Ospedale Maggiore, dove presta servizio, in totale violazione delle norme, poiché, non essendo autorizzato allo svolgimento di attività di libera professione in intramoenia, ha indotto molti pazienti a non prenotare tramite centro prenotazioni, ed ha preteso, quale corrispettivo della visita, somme di denaro anche maggiori rispetto al prezziario regionale. Tutti i versamenti sono avvenuti in contante, senza rilascio di alcuna ricevuta fiscale, con danno ingente sia ai pazienti che al Servizio Sanitario Nazionale. Il delitto di peculato è stato contestato perché il medico ha svolto visite ed esami appropriandosi delle strumentazioni a lui fornite dalla struttura sanitaria. L’abuso d’ufficio si è configurato anche nei casi in cui, senza alcuna copertura normativa, ha svolto prestazioni sanitarie a titolo amicale e gratuito, provocando danno economico all’Azienda Sanitaria, nonché violando i principi di corretta gestione delle liste d’attesa previsti dal Piano Regionale vigente.
L’indagine è partita dalla denuncia di un cittadino, che ha ravvisato che la condotta dello specialista non fosse corretta, ed è durata quasi per tutto il 2018, fornendo alla Procura di Ragusa un quadro indiziario chiaro ed incontrovertibile che ha permesso l’emissione del provvedimento in breve tempo. I malcapitati pazienti si vedevano costretti a versare anche 150 euro per un esame diagnostico a fronte di un ticket molto minore, che avrebbe assicurato anche alle casse dell’Ospedale il corretto corrispettivo per l’uso dei mezzi. L’attività dei militari dell’Arma ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, già gravato da un procedimento penale per condotte simili quando svolgeva servizio presso l’Ospedale Busacca di Scicli, ed ha condotto a rassegnare al Pubblico Ministero le esigenze cautelari stringenti per evitare nuovi reati della stessa specie. Nell’ordinanza, il GIP ha voluto sottolineare la personalità incline alla gestione consolidata di un sistema illegale che sorreggeva la pubblica funzione, ed un’indole di spregio delle regole nonché particolarmente proclive all’illecito arricchimento personale.
Il medico è ora agli arresti domiciliari.