Palermo: oltre i flop, le zone rosse e i colpi di scena. Il vertice sulla Libia visto dall’interno
Intervista a Vincenzo Lipari, ambasciatore UPF in Sicilia, che annuncia le Olimpiadi internazionali della Pace 2020 a Castellammare del Golfo
(16 novembre 2018)
Una due giorni di flop annunciati e ritrattati, di zone rosse e divieti di sosta, di colpi di scena e cambiamenti dell’ultimo minuto. Parallelamente alla conferenza sulla Libia, giocata sotto i riflettori nella storica Villa Igiea di Palermo, si è fatto strada un altro vertice, nel segno della cooperazione internazionale e dell’unione tra le culture.
Per il 12 e 13 novembre scorsi, nella squadra del Congo, è stato scelto come delegato un siciliano: si tratta di Vincenzo Lipari, ambasciatore ufficiale a livello internazionale per la Sicilia UPF (Federazione Internazionale per la Pace). Attraverso il console onorario del Congo la scelta è ricaduta su un palermitano, voluto per essere al servizio del ministro e dell’ambasciata e seguire la scorta. È stato lui a raccontarci i retroscena della conferenza, dall’Astoria Palace, dove risiedevano le delegazioni a Villa Igiea, location ufficiale del vertice internazionale.
“Si respirava un’aria molto positiva, Conte ha lavorato seriamente e con intelligenza per creare un clima piacevole. Le polemiche nei confronti di Russia ed Egitto sono state inutili e sterili. La Russia era presente nella veste del vice e con una massiccio numero di ambasciatori e delegati – ci riferisce Lipari –. Al di la di ciò che hanno scritto i giornali non bisogna guardare solo ai capi di Stato, alla figura di Trump o della Merkel. Spesso le deleghe hanno grande senso, più delle figure di riferimento stesso”.
Ciò che ne emerge è un grande vertice del dialogo, vissuto come momento di confronto e scelta per il futuro, per migliorare l’assetto politico del Paese e delle Nazioni. “Io e tutto lo staff – continua Lipari – abbiamo lavorato in modo instancabile per 72 ore di fila, senza dormire, al seguito del Ministro per la Difesa Charles Richard Mondjo”.
Una grande macchina della cooperazione, che è stata resa funzionante grazie all’imponente lavoro delle forze dell’ordine poste a delimitare la zona calda, dal vicino porto all’aeroporto di Punta Raisi. “Spesso Palermo è associata dalla delinquenza invece la sicurezza è stata massima – ci confida il responsabile UPF – ed è stata in questa occasione che, come rappresentante della ONG, ho avuto il piacere e l’onore di consegnare una medaglia – riconoscimento ufficiale – e chiudere gli accordi con il Ministro Mondjo per la manifestazione delle Olimpiadi internazionali della Pace 2020″.
Si tratta di una manifestazione a cui prenderanno parte ben 22 paesi del mondo con realtà non solo legate al mondo dello sport ma anche dell’arte e della musica. Una settimana di eventi e attività a Castellammare del Golfo, nel trapanese, e la consegna di un premio per la pace due mesi prima delle olimpiadi di Tokyo previste per luglio. “A seguire, nella stessa località marinara, sorgerà anche il primo centro in Sicilia inaugurato alla presenza di ambasciatori in tutto il mondo” aggiunge il delegato siciliano. “Il centro lavorerà con scuole, chiese, realtà locali e internazionali. La data che abbiamo scelto è il 9 novembre 2019, in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, per indicare l’abbattimento di ogni tipo di barriera e di ostacolo tra le culture e i popoli”.
Il prossimo 11 dicembre a Palermo la firma dell’accordo: alla presenza del console del Congo saranno siglati gli atti e i documenti per l’accordo di cooperazione e sviluppo, che parte proprio da realtà che vivono con le culture e lavorano per le culture.
Gaia Di Giorgio