I nuovi libri e un tour nelle scuole siciliane, il ritorno di Giuliana Fraglìca
La scrittrice e artista gelese, amatissima dai bambini, si racconta in esclusiva a Ialmo
(23 ottobre 2018)
Scrittrice, cantante e monologhista, la gelese Giuliana Fraglìca è un talento poliedrico ed esplosivo. Da ragazzina scopre l’amore per la musica e non lo abbandonerà mai più. Anni dopo, un incontro folgorante la indirizza verso la scrittura teatrale. Porta in scena i suoi lavori, ricevendo ampi consensi dal pubblico. Nel 2015 inizia la sua avventura nella narrativa d’infanzia, con la pubblicazione del suo primo libro, Scintilla, edito da Elpìs, richiesto nelle scuole e successivamente diventato uno spettacolo di danza. Nel 2017, per la stessa casa editrice, dà alla luce il suo secondo racconto, Tuono, la cui terza edizione è stata annunciata pochi giorni fa. Dal 17 ottobre Giuliana è alle prese con il nuovo tour nelle scuole siciliane, per presentare ai bambini i suoi racconti. Abbiamo incontrato l’artista, che si è raccontata al nostro portale.
Giuliana, già dalle prime tappe, il nuovo tour ti sta regalando grandi soddisfazioni. Come ti senti?
Molto emozionata. Ogni volta che incontro i bambini ricevo delle sensazioni davvero forti. Scrivere per i più piccoli mi viene naturale. È l’unico linguaggio che conosco.
Le presentazioni dei tuoi libri non seguono un’impostazione prefissata, ma si costruiscono, di volta in volta, sul momento, in base alle sensazioni che capti nei tuoi piccoli ascoltatori. Spiegaci meglio.
Non preparo mai nulla prima di una presentazione. Ogni gruppo di bambini ha la sua storia, la sua energia, la sua forza, per cui l’incontro prende forma in base a ciò che sento nella stanza in quel preciso momento. C’è uno scambio tra me e l’energia presente. Ogni volta è come se fosse la prima, perché mi trovo davanti a una situazione sempre nuova. Uno degli elementi che caratterizzano le presentazioni dei miei libri nelle scuole è l’interazione con il mio pubblico.
Come rispondono i bambini?
Rispondono in tutti i modi che conoscono. Ognuno esprime se stesso in libertà. È uno scambio molto profondo. Qualche giorno fa, durante un incontro in una scuola di Palermo, ho detto ai bambini che avrei accettato le loro reazioni, compresa la distrazione, perché anche questa è una forma di comunicazione. Quello che mi auguro sempre è che al termine di ogni incontro rimanga in loro lo stupore, la gioia di aver fatto qualcosa che li ha travolti e fatti divertire.
Qual è, se c’è, il filo conduttore che lega i tuoi due racconti, Scintilla e Tuono?
Il primo filo sono io. Il secondo è dato dalla vicinanza tra i due personaggi dei libri. Entrambi hanno una missione e, come tutti noi esseri umani, devono scoprire quale sia, e vivere per essa. Uno dei mali di questa società è la convinzione di doversi tutti omologare a un certo stile di vita, a un modo di essere e di fare, quando invece siamo tutti particolari, tutti chiamati a rispondere a una missione diversa, e questo omologarci ci fa soffrire. Se ognuno di noi seguisse la propria missione, e per questa operasse nella società, ecco che scoprirebbe una parte di felicità.
Chi è Tuono?
Tuono Cillampanei è un bambino molto curioso, tanto da voler andare al di là del muro che divide la città del Tempo dalla città Eterna, per scoprire se in quest’ultima accadono realmente delle cose strane, come ha sentito raccontare. Una volta valicato il muro, si trova in un paese sottomesso dalla dittatura, in cui ci sono dei bambini in carcere che frequentano una scuola per imparare a rispondere alle esigenze del regime. Fra questi c’è una bambina speciale, Viola, la quale ha il dono di capire che ciò che le viene detto non è la verità. Sarà lei a svelare a Tuono di essere il prescelto, colui che dovrà salvare la città. Da qui si susseguiranno delle peripezie e delle avventure, dalle quali si svilupperà tutta la vicenda.
Quanto c’è di te in questo personaggio?
C’è l’amore per il mondo greco, per il mito di Ulisse, c’è la capacità, maturata attraverso le circostanze della vita, ad usare l’intelletto per affrontare le difficoltà e uscire fuori dai guai. Ho perso mio padre quando ero molto giovane, è chiaro che la vita dopo non è più uguale. Mancando un sostegno così importante, devi mettere a frutto tutte le tue capacità, darti da fare, essere intuitiva affinché niente ti schiacci e tu possa vivere, nonostante tutto, la migliore delle vite.
Dalla scrittura passiamo a due grandi passioni che coltivi da molti anni: la musica e la recitazione. Quale ruolo occupano nella tua vita?
La musica ha sempre fatto parte di me. Da ragazzina ho scoperto da sola di essere portata per il soul. A quattordici anni mi sono iscritta ad un corso di teatro e lì ho capito che anche quel mondo mi piaceva. Negli anni successivi ho seguito più il canto, ho inciso, ho fatto delle produzioni, sono stata negli Stati Uniti. Nel 2008 ho frequentato l’Accademia internazionale del musical a Catania, dove ho conosciuto Antonio Caruso, un maestro di recitazione che ha riacceso in me l’amore per il teatro. Grazie ai monologhi che lui scriveva e mi faceva interpretare, ho iniziato a percepire la voglia e l’ispirazione di scrivere qualcosa di mio. Nel 2015 è partita la mia personale avventura teatrale con “Stanotte dormo tranquilla”, un testo scritto e interpretato da me con la regia di Giancarlo Bella. Alla recitazione e al canto, più recentemente, si è aggiunta la passione per la danza. Oggi c’è anche questa nella mia vita.
Quali sono i tuoi progetti in cantiere?
Sto scrivendo il terzo libro, in realtà anche il quarto. È una fase di forte ispirazione. In più tornerò sul palco a recitare. Non so ancora in quale modalità, ma avverrà.
Nella vita di tutti i giorni, quando non è in giro per le presentazioni dei libri o in scena, chi è Giuliana?
Sono parte di tutto quello che faccio. Tutte le passioni che porto avanti scaturiscono da me e coincidono con me. Tolta questa parte importante, sono una persona normale, che tutti i giorni scopre sempre qualcosa in più, che pensa di non essere mai arrivata e a cui piace tanto la vita.
Alice Palumbo