Il dopo Genova e la prevenzione che non c’è: oggi il vertice a Palermo
4 viadotti chiusi in tre province siciliane e mobilitazione a Modica
C’è un detto che recita così: “Alla basilica di Santa Chiara, dopo che fu saccheggiata misero i portoni di ferro”. E’ un proverbio che racchiude in sé tutta la saggezza popolare, e che indica, purtroppo, anche un pessimo modo di fare tutto italiano: zero prevenzione, per capire che le cose non funzionano ci vogliono i morti. Ci vogliono le tragedie, il sangue, le vittime. O si va avanti nel disinteresse generale.
Il 14 agosto le vittime sono state 43. Uomini, donne e bambini come tanti, come noi, che si trovavano sul Ponte Morandi della A10, a Genova, quando si è sgretolato ed è venuto giù. Troppo cruenti e ingiuste le immagini e le storie di quelle vite spezzate alla vigilia di ferragosto. Eppure i segnali della scarsa manutenzione c’erano tutti, lo dimostrano anche le foto scattate nei periodi precedenti il crollo e che mostrano uno stato di degrado assoluto.
Da quel momento, da nord a sud, si è scatenata un’autentica caccia al ponte pericolante e ognuno di noi, ammettiamolo, si sente per un attimo il cuore in gola prima di attraversare un viadotto. Ovunque, sul web e sui social, imperversano foto che mostrano ferri scoperti e strutture che sembrano resistere perché sorrette da una mano divina; ovunque segnalazioni, petizioni e richieste di interventi. Questa mattina a Palermo è in programma l’incontro tra il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e i vertici di Anas, Cas, della protezione Civile e i dirigenti dell’assessorato regionale alle Infrastrutture. Nelle prossime ore vi diremo cosa è emerso, intanto però sono chiusi, da oggi, i cavalcavia sulla tangenziale Ovest zona Passo Martino, direzione Siracusa, all’altezza dei chilometri 22 e 23. I lavori urgenti si sono resi necessari dopo la caduta di alcuni calcinacci, nei giorni scorsi, e saranno seguiti da opere di verifica e manutenzione. Lo hanno disposto due ordinanze emesse dalla Direzione Comunale Protezione Civile e l’Ufficio Traffico Urbano del Comune di Catania dopo la riunione di ieri in Prefettura tra rappresentanti del Comune e della Città Metropolitana di Catania, Anas, Irsap e Polizia Stradale. Una riunione nel corso della quale sono state evidenziate le crepe e le parti usurate dei viadotti.
A Caltanissetta, invece, è stato chiuso il viadotto della Provinciale 131 che collega Santa Caterina con Xirbi. Nell’Ennese, il commissario straordinario del Libero consorzio, Ferdinando Guarino, ha deciso per lo stop al transito sul viadotto della Provinciale 4 a causa di un giunto rotto.
A Modica, invece, dopo l’interdizione del viadotto Caitina ai mezzi pesanti e l’avvio di una petizione che sta riscuotendo molto successo, il Sindaco Ignazio Abbate ha chiesto ufficialmente un incontro con i vertici ANAS per programmare una verifica accurata di tutta la rete stradale del territorio. “Ho deciso di scrivere al responsabile ANAS Sicilia perché, anche alla luce di quanto accaduto a Genova, non è più rimandabile un check up completo di tutto il patrimonio viario del nostro territorio. Quando parlo di territorio – continua Abbate – non intendo solo Modica ma tutto il comprensorio la cui popolazione è giustamente preoccupata per la propria incolumità. Per questo motivo è mia intenzione coinvolgere tutte le Amministrazioni del territorio perché l’usura delle nostre strade e infrastrutture non conosce confini”.
Valentina Frasca