Cannabis terapeutica, l’Esa offre mezzi, terreni e uomini per la coltivazione
Il Presidente Nicola Caldarone ribadisce l’impegno preso con il Movimento “Esistono i Diritti” prima ancora che l’assessore regionale alla Salute istituisse il tavolo tecnico
È di alcuni giorni fa la notizia di un tavolo tecnico per l’uso terapeutico della cannabis; istituito con decreto dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Un organismo che, prima volta in Sicilia, consentirà di individuare le linee guida per la somministrazione di farmaci galenici con presenza di cannabinoidi per curare alcune specifiche patologie.
Una decisione, quella dell’Assessore Razza, presa anche in seguito alle richieste avanzate dal movimento “Esistono i Diritti” di cui fanno parte Rossana Tessitore, presidente del Comitato, Gaetano D’Amico, portavoce del Comitato; Francesco Cascio, dirigente medico dell’ASP Palermo e deputato regionale di Forza Italia; Fabrizio Ferrandelli, leader del Movimento I Coraggiosi e Nicola Caldarone, presidente dell’Esa e vicecoordinatore di Forza Italia a Palermo.
Proprio quest’ultimo, nella qualità di presidente dell’Ente Sviluppo Agricolo ha, sin da subito, offerto l’utilizzo di terreni, mezzi e uomini dell’Esa per la coltivazione della cannabis. Si tratterebbe di una vera e propria piantagione regionale di Marijuana terapeutica per i pazienti siciliani.
“Quello firmato dall’assessore Ruggero Razza è un decreto di civiltà e autorizza la sperimentazione in Sicilia per la coltivazione della cannabis terapeutica. Noi dell’Esa – ha detto Caldarone – abbiamo immediatamente raccolto l’invito del movimento radicale che ha iniziato questa battaglia e io stesso, nei giorni scorsi a Favara, nel corso del congresso nazionale del Partito Radicale al quale sono stato invitato ho aderito al partito proprio perché ho sempre condiviso le battaglie di libertà e di civiltà del Movimento. Prima ancora di presentarci all’assessorato regionale alla Sanità siamo stati tutti, in modo trasversale, investiti del problema e ci è stato chiesto se avessimo potuto offrire il nostro aiuto. Abbiamo così aderito e messo a disposizione, ipoteticamente, le nostre strutture, i terreni e il personale. Voglio ribadire la mia più totale e completa disponibilità. Sono felice e non ho mai avuto dubbi, conoscendo la sensibilità e l’intelligenza di Ruggero Razza, che avrebbe accolto pienamente la proposta avanzata dal Movimento. È uno dei punti fermi della nuova Esa: andare incontro alle esigenze del territorio come in questo caso ad una battaglia di civiltà. Molte persone affette da gravissime patologie sono state costrette, nel tempo, a ricorrere al mercato nero per la ricerca della cannabis come soluzione terapeutica. Lo Stato fa, già, la sua parte. Sono molte le regioni italiani che si sono adeguate alla crescente richiesta da parte di pazienti colpiti da gravi malattie. Quindi anche la Sicilia doveva fare la sua parte – ha aggiunto – la Regione nella sua specificità è riuscita a salire su un treno, già, in corsa”.
Quali saranno i termini e i tempi per entrare a regime nella coltivazione e nell’uso della cannabis terapeutica?
“Tutti questi passaggi saranno decisi dal tavolo tecnico istituito dall’assessore Ruggero Razza che detterà le linee programmatiche e subito dopo l’Esa, nel ribadire la sua piena disponibilità, potrà far divenire pratica le sue intenzioni e dare avvio alla coltivazione della cannabis. L’Ente è una struttura che vanta personale specializzato, mezzi all’avanguardia e terreni in abbondanza è giusto che faccia la sua parte. Tutto questo anche in virtù del fatto che abbiamo invertito la tendenza su come l’Esa ha operato negli ultimi anni. È stato completato tutto il processo di ristrutturazione dell’Ente con l’approvazione, da parte del consiglio di amministrazione, dei bilanci fino al 2018. Da qui in breve saremo nelle condizioni di avere più mezzi e maggiori risorse per poter fare la nostra parte al meglio al fianco del territorio siciliano”.
Questo è tutto ciò che concerne la coltivazione della cannabis terapeutica,ma il Presidente dell’Esa non si è lasciato sfuggire l’occasione per dire la sua sulla vicenda politica di questa estate che vede l’affidamento di immobili confiscati alla mafia e destinati, su decisione del sindaco Leoluca Orlando, ai Rom fatti sgomberare dal campo della Favorita di Palermo.
“ In questo momento storico di gravissima crisi sociale e politica che tedia tutto il territorio nazionale e in particolare la Sicilia la prendo, davvero, come una provocazione. Un gesto da parte di chi, oggi, non avendo più risalto mediatico ed essendo ormai ai margini della politica italiana cerca con queste boutade di attirare l’attenzione con iniziative che fomentano l’odio sociale. Tutto ciò che è stato sequestrato alla mafia oggi un tempo è stato rubato al territorio siciliano e ai siciliani. Oggi è giusto avere un riscatto per quei palermitani che sono senza casa. E anteporre l’esigenza di chi è un nomade per eccellenza dandogli delle strutture stanziali è solo una provocazione. Mi sento, anche, di aggiungere che laddove il sindaco Orlando ha dichiarato di voler denunciare tutti coloro i quali cercheranno di impedire questo processo di apertura verso i Rom. Io sarò tra quelli che manifesteranno al fianco dei palermitani senza casa probabilmente auto denunciandomi in Prefettura. Lo spauracchio di una querela non può limitare un’azione politica al fianco di chi ha più bisogno tra i nostri concittadini”.
Cristina Lombardo