Mafia, voto di scambio: resta in carcere candidato alle regionali
Il candidato avrebbe promesso favori e denaro all'esponente di Cosa nostra
(10 ottobre 2022 – Mafia, voto di scambio: resta in carcere candidato alle regionali)
Restano in carcere Salvatore Ferrigno, 62 anni, candidato al Parlamento regionale siciliano alle scorse elezioni nei Popolari Autonomisti di Raffaele Lombardo, lista della coalizione che sosteneva Renato Schifani nella corsa alla presidenza della Regione siciliana, il boss Giuseppe Lo Duca e Piera Lo Iacono, arrestati il mese scorso con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Palermo accogliendo l’istanza della Procura. Ferrigno, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, avrebbe detto che “i soldi – mille euro in tutto – servivano per la campagna elettorale. Conosce Lo Duca perché sono compaesani, ma nulla sa del suo profilo mafioso visto che da anni si era trasferito a vivere in America dove fa il broker assicurativo”.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Secondo gli inquirenti, Ferrigno avrebbe promesso favori e denaro all’esponente di Cosa nostra in cambio di voti. A sostegno dell’accusa ci sono diverse intercettazioni ambientali. L’inchiesta, coordinata dalla Dda, nasce da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Salvatore Di Gesare, sui clan mafiosi della provincia di Palermo. (ANSA).
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