Un pomeriggio nel centro storico di Ragusa superiore…”tra abbandono e non curanza”/FOTO
"Il centro storico è una spina nel fianco che nessuno vorrebbe togliersi, in modo da non farla sanguinare più, ma così il corpo si infetta e muore"
(5 ottobre 2022 – Un pomeriggio nel centro storico di Ragusa superiore…”tra abbandono e non curanza”/FOTO)
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Alessandra Sgarlata sul resoconto di un pomeriggio trascorso nel centro storico di Ragusa superiore.
E poi qualcuno ti ricorda che in centro storico ci hai trascorso i momenti più belli del tuo impegno civico in politica, qualcun altro ti invita ad un partecipatissimo incontro di lettura alla famosissima libreria Flaccavento (ringrazio la proprietaria Daniela, ogni primo mercoledì del mese ore 18.30) e allora ti scende la lacrimuccia e ti precipiti lì, dove il cuore è sempre stato. Il posto che custodisce le nostre origini, il salotto buono della città che forse spesso viene dimenticato.
Purtroppo il centro storico è croce e delizia.
Sono rimasta particolarmente sorpresa di trovarci gente, che passeggiava, seduta ai pochi bar aperti di mercoledì (non sarebbe il caso di organizzarsi e chiudere un giorno ciascuno dandosi i turni?) diciamo che per essere un mercoledì come un altro c’era movimento, ma si potrebbe fare di più? Ovvio si può fare sempre di più e meglio.
Quando arriva la notizia che Pozzallo riesce a far crescere l’offerta turistica straniera del 70% si ci domanda, e io me lo domando, ma noi che vogliamo fare da grandi?
Purtroppo si percepisce veramente, la non voglia di crederci in questo quartiere, mi dispiace dirlo, dovrebbe essere sempre tutto pulito, ordinato, qualche forza dell’ordine qua e là che passeggia o magari addirittura a cavallo.
E niente invece trovi secchi dell’immondizia ovunque, erbacce di troppo, bagni pubblici chiusi, proprio trasuda l’abbandono, la non curanza, da parte di chi ama Ragusa tanto da volerla rappresentare in suo nome nel mondo.
Il centro storico è una spina nel fianco che nessuno vorrebbe togliersi, in modo da non farla sanguinare più, ma così il corpo si infetta e muore.
Dobbiamo crederci tutti, dobbiamo tornare alle nostre origini e quindi a vivere la nostra città, nessuno escluso, nessuno che si senta migliore dell’altro su questo argomento, perché centro storico che è quella “parte del territorio comunale di più antica formazione sottoposta a particolare tutela per assicurare la conservazione di testimonianze storiche, artistiche, ambientali” è soprattutto amore per quello che siamo stati e memoria per quello che lasciamo in eredità ai nostri figli.
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