Avola Rum, alla scoperta dell’antica tradizione di Sicilia
Realizzata l’unica piantagione di Canna da Zucchero attualmente presente in Italia seguendo le tecniche descritte nel 1878
(7 aprile 2022 – Avola Rum)
È Corrado Bellia (per gli amici “Ron Currau“) colui che è tornato a produrre il Rum ad Avola con il sistema “agricolo”. Le favorevoli condizioni climatiche che la Sicilia ha offerto per secoli a questa pianta e che si ritrovano nella zona orientale dell’isola, favoriscono una regolare crescita e una migliore qualità del succo da cui si produce il Rum. Ma perché un distillato dei Caraibi è così tanto presente nella tradizionale pasticceria siciliana? La risposta in realtà è piuttosto semplice: la canna da zucchero, da cui si distilla il rum, era già stata portata nell’isola dagli Arabi nell’800 d.C. , seicento anni prima che Cristoforo Colombo la introducesse nelle “Nuove Indie”. Fino al 1600 la coltivazione della canna da zucchero era presente in tutta la Sicilia ma durante il 1700, il 1800 e la prima metà del 1900 rimase solo ad Avola dove, come riportano i viaggiatori dell’epoca, si produceva “un rum di ottima qualità, che vendesi a caro prezzo”. Ma è il botanico Giuseppe Bianca, nel 1878, a descrivere in modo dettagliato la lavorazione, fermentazione e distillazione del Rum secondo le tecniche adottate nell’epoca. Le sue indicazioni sono state fondamentali per riprendere la coltivazione della canna da zucchero e la produzione del rum secondo le tradizionali tecniche utilizzate per oltre 200 anni.
Il lavoro di Corrado Bellia, che ha dato vita alla realtà aziendale Avola Rum, ha permesso di realizzare l’unica piantagione di Canna da Zucchero attualmente presente in Italia, seguendo le tecniche descritte proprio da Bianca. La raccolta della canna avviene tra dicembre e aprile, in base al grado zuccherino raggiunto. Le canne vengono recise alla base, dove i culmi concentrano la maggiore quantità di componente zuccherina, eliminando foglie e apici (questi ultimi, correttamente conservati, possono essere ripiantati nel periodo primaverile per realizzare nuove piantagioni). Le canne vengono ripulite dalle foglie e spremute con appositi macchinari che ne estraggono il succo, separandolo dalla bagassa, la fibra cellulosica che trova impiego in vari settori. A questo punto inizia il processo di fermentazione che trasforma lo zucchero del succo in alcol e che può durare da 4 a 10 giorni. Durante questo periodo il succo viene controllato quotidianamente per verificare la progressiva conversione in alcol.
Il succo fermentato è pronto per la distillazione, con il metodo discontinuo a bagnomaria, il quale prevede due passaggi successivi negli alambicchi per ottenere i prodotti più pregiati. Questa rappresenta senz’altro la fase più importante della produzione del rum, in cui l’esperienza del maestro distillatore consente di esaltare le componenti sensoriali che il succo fermentato della canna contiene. Nel sistema in discontinuo, con gli alambicchi, il fermentato viene distillato 2 o più volte per raggiungere la gradazione da 75 a 85 gradi. Altrettanto fondamentale è l’alambicco, di cui esistono vari modelli: a fuoco diretto, a bagnomaria o a vapore.