Caro energia, a Ragusa una donna riceve una bolletta di 480€ quando di pensione ne prende 500€
Carasi: "impennata del 60-70%: tutto assurdo"
(31 marzo 2022 – Caro energia – Ragusa)
“La situazione è critica. Siamo ripiombati in una vera e propria economia d’emergenza. Pensionati, famiglie monoreddito, lavoratori part time stanno vivendo una situazione sempre più difficile. Anche in provincia di Ragusa, sono sempre più numerose le segnalazioni di persone che non ce la fanno, soprattutto dopo che sono arrivate, nei giorni scorsi, le bollette del metano riferite ai mesi di gennaio e febbraio che hanno fatto registrare un’impennata del 60-70%. Tutto assurdo. Pensate che, a Ragusa, una pensionata, sola in casa, che riceve ogni mese la minima di 500 euro, si è vista recapitare una bolletta di 480 euro quando, invece, prima, al massimo, si arrivava a 250-260. Non sono casi limite. Sono diventati ormai la norma. E bisogna chiedersi dove andremo a finire se non si pone un argine”. E’ il senso della denuncia che arriva dalla segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, che, sul caro bollette, evidenzia la necessità di fare di più. “C’è un’emergenza reale – continua – non si può fare finta di niente, sul nostro territorio ibleo come sugli altri delle varie realtà siciliane. Giusto aver tassato gli extra profitti delle aziende energetiche per garantire la riduzione delle accise sul prezzo dei carburanti e aver utilizzato anche parte del gettito Iva per allargare la fascia protetta dal bonus sociale. Ma l’aliquota che si applica ad aziende che stanno speculando sulla sofferenza di lavoratori, pensionati ed imprese è troppo bassa. Si deve fare di più. La Cisl è impegnata a sollecitare il Governo ad attivare altre misure specifiche. Perché, ripetiamo, la situazione è davvero molto in bilico, soprattutto per le persone che campavano già di stenti prima e che, adesso, purtroppo, si trovano costrette a stringere ulteriormente la cinghia anche se non si sa bene come. Sì, è vero, siamo preoccupati. Perché dell’attesa ripresa ancora non si ha notizia. Piuttosto, dopo due anni di pandemia, anche in provincia di Ragusa sono numerosi i segnali che si colgono di una stagnazione economica che può essere l’anticamera di una vera e propria fase di recessione. Ed è necessario attivare, tutti insieme, delle contromisure”.