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Emergenza Latte, il grido di disperazione degli allevatori ragusani

Fratelli d’Italia Ragusa: "si istituiscano tavoli di filiera con la presenza di tutti gli attori coinvolti"

(31 marzo 2022 – Latte – allevatori ragusani)

La grave crisi pandemica, aggravata dalla crisi della guerra in Ucraina ha messo in ginocchio il settore zootecnico lattiero-caseario e gli allevatori ragusani. I costi di produzione delle materie prime, quali i mangimi (soprattutto mais e soia), nonché dell’energia elettrica, del gasolio agricolo, hanno avuto aumenti insostenibili non corrisposti da un aumento del prezzo al litro di latte (considerando il prezzo base medio di 0,41 cent/lt corrisposto a Febbraio, per compensare gli attuali alti costi di produzione, il prezzo non dovrebbe comunque essere inferiore a 0,55 cent/lt). Si pensi che per far fronte ai pagamenti in termini di energia e mangime in questo periodo, gli allevatori di Ragusa sono spesso costretti a macellare i capi bovini depauperando così un patrimonio zootecnico frutto di anni di sacrifici ed investimenti (solo negli ultimi giorni a Ragusa sono state macellate circa 700 vacche).

Altra spada di Damocle nei confronti dei produttori è che dal 01/04/2022 dovrebbero partire i nuovi contratti di fornitura del latte tra produttori e industriali e che in detti contratti l’industria di riferimento non garantisce la possibilità di trovare una soluzione al fine di ottenere un prezzo indicizzato sulla base dei costi di produzione locali, ma il prezzo viene garantito sulla base dei costi e dell’indicizzazione fatta in Germania o in Francia. Inoltre non si è finora riscontrata neanche da parte della grande distribuzione in Sicilia (Ergon, Conad, Coop, Decò) la volontà di venire incontro alle esigenze dei produttori di latte. Essendo inoltre interesse comune evitare la possibilità che sorgano contrasti sociali, vista anche la disperazione ed il disagio di molti produttori.

Per tutte queste ragioni Fratelli d’Italia Ragusa, quale forza politica che agisce in un territorio che produce il 70% del latte bovino in Sicilia, raccogliendo il grido di disperazione degli allevatori ragusani chiede con forza agli amministratori comunali e regionali di farsi carico nel più breve tempo possibile delle problematiche urgenti del settore, mediante la convocazione di tavoli di filiera che coinvolgano le organizzazioni dei produttori, gli industriali, i mangimisti e la grande distribuzione, anche al fine di trovare accordi sostenibili e congrui nei nuovi contratti del latte. Questo appello sarà girato agli organi provinciali, regionali e nazionali del partito affinché a tutti i livelli si possa intervenire per la risoluzione della dolorosa vertenza.

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