Incendi e Corpo Forestale: si sblocca il turn over
Paolo Montera (Cisl Fp Sicilia) fa il punto su un argomento di costante attualità
Torna il caldo e con esso l’eterno e annoso dibattito su un argomento sempre attuale: i forestali. O meglio, per non andare incontro ad equivoci e fraintendimenti, il corpo forestale.
È notizia degli ultimi giorni l’approvazione di un emendamento proposto dal Governo regionale con il quale si sblocca il turn over e si pongono le basi nella direzione di una riorganizzazione strutturale del settore. Dopo l’approvazione del disegno di legge Stralcio all’Assemblea regionale siciliana, e in particolare della norma, appunto, del corpo forestale, Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia ha espresso apprezzamento per l’impegno dimostrato dal Governo Musumeci.
Il comparto, in seguito alla legge Madia del 2016, ha subito una trasformazione. A livello nazionale, infatti, la Legge ha comportato la chiusura del Corpo e il trasferimento di personale e di funzioni all’Arma dei Carabinieri. Sin dalle prime battute i sindacati e gli esperti avevano sottolineato la differenza tra il resto d’Italia e la Sicilia. In base alla Legge Madia vengono mantenute le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali, anche con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, pur garantendo un coordinamento in sede nazionale delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché la sicurezza e i controlli nel settore agroalimentare. Per il Segretario Generale della Cisl Fp Sicilia il Corpo Forestale deve continuare a svolgere le sue funzioni istituzionali. Richieste che il precedente Governo regionale aveva disatteso prevedendo, al contrario, il progressivo svuotamento dell’organico e chi è andato in pensione non è stato sostituito. Il Governo Musumeci, stando agli ultimi atti, sembra invece avere imboccato una strada diversa. Abbiamo chiesto a Montera di raccontarci qual è lo stato, oggi, del Corpo Forestale in Sicilia e cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi.
Di quanti uomini dispone il Corpo di Polizia Forestale in Sicilia?
“Complessivamente la Sicilia dispone di 506 unità. Un numero che, negli ultimi anni, complice la riforma Madia ha subito una significativa riduzione di personale. Si parla spesso di forestali producendo numeri che mistificano la realtà perché si crede che il corpo forestale sia composto da ventimila unità. Questo dato non corrisponde a verità. Le competenze del corpo forestale, ancora oggi, sono della Regione siciliana. Il Governo precedente, in modo schizofrenico, parlava due lingue. Da un lato l’Assessore al ramo sottolineava la necessità di mettere mano al corpo forestale. In Parlamento operavano differentemente, mettendo il turn over a zero. Un’operazione gravissima perché, pur riconoscendo le diversità di sistema rispetto alle altre regioni, si è proceduto adeguandosi alla legge Madia”.
E d’altronde era stato lo stesso Franco Gabrielli, capo della Polizia, che, all’indomani dei roghi che nel 2016 devastarono la Sicilia arrivando a lambire la città di Palermo, aveva affermato che “non era stata proprio un’idea felice l’entrata in vigore della legge Madia”.
Proprio mentre si appuntavano i sospetti dei roghi dolosi sui forestali regionali: quell’esercito di precari, fino all’anno scorso 24 mila, dei quali 3.500 con condanne definitive per crimini contro il patrimonio, incluso l’incendio doloso, contro i quali si era scagliato Crocetta. Al momento della necessità, a supportare i vigili del Fuoco, interveniva il Corpo forestale dello Stato con i suoi 4 elicotteri: drappello siciliano di una flotta dei cieli che, dal primo gennaio scorso, è smembrata e attualmente non è disponibile per l’antincendio. Divisi tra Carabinieri e Vigili del Fuoco, tra manutenzione e destinazione ad altri scopi, quegli elicotteri non sono all’opera.
“Lo svuotamento di organico ha messo a serio rischio l’ambiente, – continua Montera – lasciando ampio spazio ad interessi illegittimi come l’abusivismo, il bracconaggio, la mafia dei pascoli, l’attività criminale dei piromani e quant’altro. La Sicilia non può correre questo rischio, poiché, se vi è una prospettiva di sviluppo, questa è legata sicuramente al turismo e al forte richiamo che esercitano le bellezze storico-culturali ma anche ambientali dell’isola”.
Quali suggerimenti vi sentite di dare al Governo Musumeci?
“Questa norma, voluta dal Governo, riapre un percorso virtuoso che, con una copertura finanziaria nella futura legge di stabilità riporterà il Corpo Forestale e, in particolare, il Servizio antincendio boschivo, all’efficienza che la Sicilia merita. In Sardegna, per fare un esempio, stanno operando nello stesso modo. Un disegno di legge con il loro Consiglio regionale e, tra l’altro, hanno già proceduto a fare alcune assunzioni. La Sicilia, anche in virtù della sua autonomia, dovrebbe fare altrettanto. Ci auspichiamo che, celermente, il Governo regionale legiferi in materia e da parte nostra troverà sostegno e appoggio per contributi specifici con l’obiettivo di riformare e regolamentare, al meglio, l’intero comparto”.
C.L.