Vaccini bambini: ecco quante prenotazioni in provincia di Ragusa
L'invito e le raccomandazioni dell'Asp. Tante le perplessità dei genitori
Da La Sicilia del 15 dicembre
Alle 16 di ieri erano 37 gli under 12 prenotati negli hub vaccinali della provincia di Ragusa per ricevere il siero anti-Covid. Non si può paragonare certamente al boom registrato in altre parti d’Italia, ma è un inizio. Intanto, anche l’Asp di Ragusa, ieri ha avviato una campagna di sensibilizzazione per invitare i genitori ad accompagnare i propri figli presso gli hub per l’avvio della campagna vaccinale previsto per domani. «Il vaccino pediatrico – spiegano dall’Asp- dato ai bambini nella fascia 5-11 anni, approvato dall’Ema, è quello di Pfizer Biontech ed ha lo stesso principio attivo di quello per gli adulti. Nel caso dei più piccoli, però, la dose è di circa un terzo rispetto agli altri. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra». Nella campagna di sensibilizzazione avviata attraverso la pagina ufficiale Facebook, l’Azienda Sanitaria ha lanciato una serie di slide per fornire dei consigli utili ai genitori come, ad esempio, spiegare bene ai propri figli cosa significa fare il vaccino o di non dare farmaci e antidolorifici prima della vaccinazione per prevenire eventuali effetti collaterali. È importante anche parlare con il proprio pediatria nel caso di allergie o casi clinici particolari. In ogni caso chiunque può consultare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità dove sono riportate una serie di risposte alle possibili perplessità dei genitori.
Il Ministero: il virus attacca anche i più piccoli
«Anche se in misura minore rispetto all’adulto – si legge nel sito- anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo».
Le perplessità dei genitori
Si tratta certamente di un argomento che sta creando dibattito e che divide il Paese, al Sud come al Nord e se i primi numeri di prenotazione che arrivano dal Lazio vengono salutati con ottimismo dal Governo, in tanti, seppur vaccinati, manifestano resistenza per quanto riguarda la vaccinazione dei piccoli. “Io sono vaccinata – commenta Emanula nella pagina face book della Regione siciliana- ho avuto anche il Covid lo scorso anno, ma non credo che farò vaccinare mia figlia! la bambina che aveva 4 anni, ha preso il Covid in maniera asintomatica, quindi stava benissimo, mi dava assistenza lei a me. Mi sorge una domanda: se il vaccino serve per non finire in Terapia Intensiva, e siamo d’accordo in questo, visto che i bambini stanno tutti bene quando beccano il Covid, che senso ha fargli fare il vaccino?”
“Quando si sentiranno di bambini morti per malore – scrive Giuseppe- non ci sarà nessuna correlazione! Hanno obbligato gli adulti a vaccinarsi per poter andare a lavorare non mettendo il vaccino obbligatorio quindi senza prendersi la responsabilità, tra poco se vedranno che la campagna vaccinale dei bambini non va come vogliono lo metteranno obbligatorio per entrare nelle scuole e allora gli italiani come tante pecore porteranno i loro figli a vaccinarsi… Mi dispiace ma IO NON CI STO! E non venitemi a dire che il virus non si ferma perché ci sono i non vaccinati perché è dimostrazione dell’ ignoranza che regna sovrana! Il vaccino non sconfigge il virus ma ti protegge dalle complicazioni, perché lo prendi e lo trasmetti lo stesso”.
“Dove sono tutti i vaccinati convinti? – si legge in un altro commento- Voglio vederli in fila agli hub vaccinali con i propri figli adesso!”