Tamponi: perchè non riaprite i drive-in?
Intervista al sindaco di Pozzallo: "È come essere primi in una gara e rallentare quando si sta per tagliare il traguardo"
Nel Ragusano i contagi aumentano nonostante vengano realizzati meno tamponi rispetto ai mesi precedenti. E proprio i tamponi sono oggetto di discussione nelle ultime settimane perché, da quando la Regione ha sospeso i drive-in gratuiti, chi deve sottoporsi a test, deve farlo a pagamento nei laboratori privati o nelle farmacie. È pacifico, perciò, che a fare il tampone sono solo quelli che ne hanno necessità: chi deve viaggiare, chi per lavoro, ma, sicuramente, non ci sono più le affluenze di massa come accadeva fino a poco tempo fa. Per il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, l’aver sospeso i drive-in, corrisponde ad un’occasione persa, perché non si ha più il termometro reale della situazione in relazione alla pandemia. «Il modo migliore di come affrontare questo tipo di pandemia – spiega Ammatuna- è quello di individuare i positivi asintomatici. Il trucco sta tutto qui. Per individuare i positivi asintomatici, bisogna incentivare, come accadeva fino a poco tempo fa, i drive-in per i tamponi rapidi. Cioè, nel momento in cui c’era un po’ più di serenità e si poteva dare il colpo mortale al virus, abbiamo invece allentato la presa. È come se fai una gara, sei il primo, e pochi metri prima del traguardo rallenti e ti fai sorpassare. Io credo che fin qui l’Asp ha lavorato benissimo e, infatti, dico subito che la problematica che sto sollevando non è responsabilità della nostra Azienda Sanitaria Provinciale, ma le responsabilità vanno ricercate nella politica regionale e nazionale. Non andiamo a cercare più i positivi asintomatici che sono quelli più pericolosi per la diffusione del Covid».
Adesso, quindi, chi deve fare il tampone, a parte casi estremamente eccezionali, deve pagare, ma non tutti sono disposti a farlo. «L’aspetto più brutto – afferma ancora il sindaco della città di Pozzallo- è che vedo tanti giovani che potrebbero essere dei casi di sospetti positivi e, quando dico loro di sottoporsi a tampone, rispondono che non sono disposti a pagare. Devo ammettere che questa è una cosa che mi disturba parecchio perché abbiamo fatto una grande battaglia, ma quando c’era da raccogliere i frutti, ci siamo fermati» L’Asp di Ragusa ha dei tamponi ancora disponibili che fornisce solo in casi particolari, ma si tratta di forniture sporadiche assegnate per necessità. A richiedere di poter aprire il drive-in per un giorno (nella giornata di ieri), è stato proprio il sindaco della città marinara il quale ha motivato tale richiesta con la necessità di dover monitorare alcuni focolai. I tamponi sono forniti dall’Asp in forma ridotta ed ho avuto lo sta bene del direttore perché ho fatto presente che ci sono dei casi da monitorare urgentemente. In particolare ci sono una trentina di ragazzi che abbiamo individuato e che sappiamo essere stati a contatto con positivi, quindi abbiamo la necessità di fare i test. Molti di questi giovani, tra l’altro, hanno già pagato per fare i tamponi, ma li hanno fatti subito dopo aver appreso di essere stati a contatto con soggetti positivi, ed è chiaro che se il test viene fatto poco dopo, dà un risultato non veritiero. Sarà negativo. Per avere un risultato attendibile bisogna fare il test almeno 4 giorni dopo essere stati a contatto con un soggetto contagiato. Ritornando ai drive-in, va da sé che sarebbe molto più utile e logico ritornare a proporre i test di massa con la stessa cadenza che veniva proposta fino a poco tempo fa».