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Latitante straniero trovato a Sampieri: arrestato dai Carabinieri

Il tribunale londinese aveva emesso un mandato di cattura internazionale, esteso a tutti i Paesi della convenzione Interpol

(17 aprile 2021 – latitante – Sampieri)

I Carabinieri della Tenenza di Scicli hanno tratto in arresto in via provvisoria ai fini estradizionali un cittadino di origini albanesi che riveste lo status di ricercato internazionale in quanto si è sottratto alla cattura nel Regno Unito. L’indagine dei Carabinieri durata diverse settimane era volta a ricercare un soggetto ricercato internazionale, già condannato all’ergastolo, che sfuggiva alla cattura dal 2019 e si riteneva trovarsi nella borgata di Sampieri, splendida località già utilizzata quale set del Commissario Montalbano.

I militari dell’Arma hanno svolto servizi di osservazione e controllo discreto, per appurare le reali generalità del soggetto ed in modo efficace è stata attivata la cooperazione internazionale di Polizia, tramite la Direzione Centrale della Polizia Criminale. I contatti con Interpol hanno permesso di incastrare il pericoloso fuggitivo e di identificarlo compiutamente, visto che al controllo aveva anche fornito false generalità agli inquirenti. Il collaterale della polizia inglese di Manchester ha segnalato che si trattava di un cittadino di origine albanese fuggito dall’Inghilterra dal 2019, poiché era stato oggetto di una complessa indagine in materia di traffico di stupefacenti nella zona di Southend e Bromley. In sintesi, il giovane aveva rivestito un ruolo apicale in un’organizzazione di trafficanti di droga basata nel sud est di Londra, ed era sfuggito alla cattura, ed il tribunale londinese aveva emesso a suo carico la condanna all’ergastolo. A seguito di irreperibilità, aveva emesso un mandato di cattura internazionale, esteso a tutti i Paesi della convenzione Interpol.

Il Sokoli Vegim di 25 anni si era nascosto nella città di Scicli, ed è stato tratto in arresto e tradotto in carcere per le successive pratiche di estradizione che saranno curate dalla Corte d’appello di Catania e dal Ministero della Giustizia.

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