Vaccini, tutti i responsabili dei Centri chiamati a fornire elenchi e relazioni
Chiesta anche autocertificazione che tra i vaccinati non vi siano parenti e non aventi diritto
Nella giornata di ieri sono scaduti i termini dati dall’Asp ai responsabili dei Centri Vaccinali della provincia per la consegna delle relazioni su quanto fatto riguardo le attività vaccinali. L’Azienda sanitaria ha anche richiesto ai propri dirigenti, un’autodichiarazione ai sensi della legge 445/2000, quindi con responsabilità penale, che, tra i vaccinati, non vi siano soggetti appartenenti a categorie che non ne avevano il diritto e che non vi siano parenti o affini. Dalla direzione dell’Asp assicurano che c’è tutta la volontà di smascherare i furbetti che pagheranno per il fango gettato su una Azienda. Queste persone subiranno un’azione disciplinare, ma prima l’Asp deve avere la conferma di quanti soggetti inseriti nella lista dei vaccinati siano direttamente legati ai dipendenti. Un passaggio fondamentale, questo, spiegato dalle pagine de La Sicilia dal direttore amministrativo dell’azienda sanitaria, Salvo Torrisi: «I provvedimenti che prenderemo – esordisce- sono legati all’accertamento della veridicità delle informazioni. Noi abbiamo trasmesso ai Nas l’elenco dei nominativi che presumiamo possano essere legati a parentele piuttosto a utilizzi impropri della chiamata rispetto alle vaccinazioni. Ancora, quindi, non abbiamo una certezza, abbiamo delle presunzioni, per cui quando i Nas, che hanno gli strumenti per poter verificare, ci daranno il riscontro che attendiamo, noi agiremo di conseguenza. Noi, lo ribadisco, non possiamo cioè legare un cognome inserito nella lista dei vaccinati a nostri dipendenti, gli inquirenti invece questo possono farlo. È poi importante, tra l’altro, verificare anche a quale categoria queste persone appartengono, perché potrebbero essere si dei parenti di dipendenti dell’Asp, ma rientrare tra quelle persone che hanno il diritto a ricevere il vaccino. In quella lista c’è ad esempio la moglie di un nostro dirigente, ma ha i requisiti perché è una nostra dipendente». Torrisi spiega ancora che, proprio per quanto detto in premessa, non c’è un dato certo delle persone indebitamente vaccinate, ma presto si farà luce su tutto.