La piccola Sophie ustionata a scuola, ancora un’archiviazione. I genitori ricorrono alla Corte Europea
L'avvocato: "Quella di Luciano e Floriana dovrebbe essere la battaglia di ogni genitore"
Per la magistratura ragusana il caso è archiviato, non c’è nessun colpevole (ancora una volta) per le ustioni riportate dalla piccola Sophie all’interno di una scuola dell’Infanzia ragusana, ma i genitori non ci stanno e si appellano alla Corte di Giustizia Europea. Anche l’ultimo reclamo presentato dalla famiglia è caduto nel vuoto perchè rigettato dal Giudice (nel settembre scorso), ma per Floriana e Luciano non può finire così, non può essere che nessuno paghi per un grave episodio avvenuto all’interno delle mura scolastiche. Era il 20 febbraio del 2019 quando Sophie, una bambina autistica di 7 anni, dopo essere stata in bagno, ha riportato ustioni di secondo e terzo grado ai glutei ed è stata trasportata al Centro Grandi Ustioni di Catania dove ha subito sette interventi con anestesia totale e tre a carne viva.
Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno prestato particolare attenzione alle dichiarazioni della responsabile del plesso e di un collaboratore scolastico per capire come quella mattina fosse stato pulito il Wc. I due inizialmente vengono indagati per lesioni colpose, ma l’indizio più importante è riferito al malfunzionamento del water che, risultando quella mattina otturato, era stato disostruito dall’insegnante. Il bidello infatti si era reso indisponibile ad effettuare quel lavoro poiché, a suo dire, lo infastidiva. La maestra, piuttosto risentita dalla risposta del dipendente, aveva preso in mano la situazione intervenendo in prima persona per risolvere il problema e utilizzando, per sua stessa ammissione, un prodotto chimico per la pulizia. Successivamente la palla passava all’assistente che procedeva alla pulizia del water. Per i giudici non c’è nessun responsabile e a scagionare le due persone inizialmente indagate, è stato principalmente il fatto che dopo la piccola Sophie, anche altri bambini sono stati in bagno senza conseguenze. I genitori della piccola alunna ragusana hanno tentato anche il reclamo avverso l’archiviazione, ma senza risultato. Il Giudice lo ha rigettato. A Luciano e Floriana non rimane che la strada della Corte di Giustizia Europea.
Il punto fermo della loro triste vicenda, non oggetto di discussione – afferma l’avvocato che li assiste, Michele Savarese – è che la loro figlia è entrata sana presso la scuola dell’ infanzia ed è uscita con gravi lesioni alle gambe ed ai glutei, ricoverata d’ urgenza presso il centro grandi ustionati dell’ Ospedale Cannizzaro di Catania. La povera Sophie, che soffre di un grave disturbo dello spettro autistico, si era recata, accompagnata dall’ insegnante di sostegno presso i servizi igienici della scuola, ma dopo essersi seduta sul water, ha iniziato a piangere e a gridare perché qualcuno aveva dimenticato di rimuovere i prodotti chimici che erano stati utilizzati per le pulizie del bagno. Questi sono i fatti, comprovati dagli atti d’ indagine in cui è emerso che il giorno in cui la bambina è rimasta vittima delle lesioni, il collaboratore scolastico, come da lui stesso dichiarato, si è rifiutato di disostruire un gabinetto perché tale operazione “mi infastidiva”. Pertanto la responsabile del plesso scolastico, pur non avendo alcuna competenza tecnica in materia, ha deciso di agire in prima persona causando l’allagamento del bagno e utilizzando per la pulizia prodotti ustionanti che non sono stati rimossi nè da lei né dal bidello ed hanno causato le gravi lesioni. Ci si chiede:
perché la responsabile del plesso ha deciso di disostruire il bagno visto che non ne aveva le competenze e soprattutto perché ha utilizzato prodotti ustionanti senza rimuoverli pur essendo consapevole che l’utenza del bagno era ad esclusivo uso dei bambini?
perché il bidello si è rifiutato di disostruire lui il bagno, ritenendosi infastidito da ciò e soprattutto perché non ha rimosso il prodotto che era stato utilizzato per pulire?
Ci sono non pochi elementi su cui la magistratura avrebbe dovuto indagare, ma a prescindere da ciò ci si chiede che ruolo hanno gli insegnanti e i collaboratori scolastici se non quello di vigilare sull’ incolumità dei bambini?
Non può essere condivisa una tesi in base a cui un genitore lascia il figlio a scuola e lo ritrova bruciato al centro ustionati, senza che nessuno abbia colpa.
I genitori di Sophie si sono sentiti traditi da uno Stato a cui hanno affidato la figlia che gli è stata restituita piangente in un letto d’ ospedale, lo stesso Stato che non è riuscito a trovare i colpevoli. Nonostante l’amarezza Luciano e Floriana non si sono arresi ed hanno deciso di ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la quale dovrà stabilire le responsabilità dello Stato Italiano. Ci aspettiamo giustizia dall’ Europa, conclude l’avvocato – visto che non ne abbiamo avuta dall’ Italia. È bene che ognuno sappia che questa non è solo la battaglia di Floriana e Luciano, ma di ogni cittadino che ha il diritto di pretendere giustizia dallo Stato»
Nella foto in evidenza Floriana con la piccola Sophie della quale mostriamo il volto dietro consenso dei genitori e del loro legale