Ragusa, flop dei bus navetta per raggiungere i cimiteri
Il capogruppo M5S Firrincieli: "Lo avevamo detto, ma il sindaco ha voluto insistere"
(2 novembre 2020)
“I ragusani hanno dimostrato, in queste ultime ore, di essere più maturi di chi li amministra. Un plauso ai cittadini che, volendo correttamente tutelare al massimo la propria salute, hanno deciso di muoversi a piedi, o con mezzi propri, qualora autorizzati, per raggiungere i cimiteri durante le giornate dedicate ai defunti”. Lo dice il capogruppo M5S al Consiglio comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli, il quale, già martedì scorso, aveva evidenziato al sindaco, in seno al civico consesso, che rientrava tra le prerogative di quest’ultimo fare andare i cittadini ai cimiteri comunali con il servizio dei bus navetta in occasione dell’1 e del 2 novembre. “Durante le comunicazioni – sottolinea Firrincieli – ho chiarito che, nonostante i dpcm garantiscano la possibilità di usufruire dei mezzi pubblici al 50%, nonostante i dpcm non abbiano previsto la chiusura dei cimiteri, probabilmente poteva essere opportuno emanare misure più restrittive, considerato che determinate scelte sono a carico dei sindaci e dei governatori, anche in funzione del fatto che la curva di contagio nella nostra città e nel resto della provincia si sta alzando. Naturalmente, il sindaco si è assunto la responsabilità delle proprie scelte. Allo stesso modo ho voluto sottolineare che non si poteva dire ai cittadini di non recarsi ai cimiteri, qualora ne ravvisassero l’obbligo morale, proprio durante le giornate tradizionali. Io personalmente non sono andato. Ho scelto di farlo in giornate diverse. Ma questo poco cambia. Ai ragusani, in ogni caso, resta l’onere di pagare un servizio di bus navetta istituito senza motivo dal sindaco. Lo sapevamo già a priori, abbiamo avuto modo di constatarlo adesso”.
“Una considerazione politica, poi – continua Firrincieli – è necessario farla. Quella del sindaco di Ragusa, anche questa volta, ma è accaduto più volte durante l’estate, si riconferma una voce fuori dal coro. Ad esempio, il sindaco di Ispica, giusto per citare un primo cittadino che si riconosce nelle stesse posizioni politiche del sindaco di Ragusa, ha esortato i propri concittadini a disertare l’appuntamento con le giornate dell’1 e del 2 novembre. Ecco perché, ribadendo quello che ho già avuto modo di esplicitare venerdì scorso in conferenza dei capigruppo alla presenza del manager dell’Asp, Angelo Aliquò, si ravvisa la necessità di un coordinamento tra sindaci in questa fase di emergenza. Secondo noi, non ci si può rapportare all’emergenza Covid con tutta una serie di iniziative slegate le une dalle altre. Se ogni sindaco si atteggia a signorotto del proprio comune decidendo, quindi, le sorti in materia politica, dei trasporti e dei servizi, per quanto riguarda la sanità e, più nello specifico, con riferimento alle materie attinenti l’emergenza da coronavirus, occorre, secondo noi, fare un passo indietro e limitarsi ad aderire a quelle pianificazioni, di concerto con le altre città del nostro territorio, che, con la curva dei contagi in aumento, devono risultare espressione di un’azione univoca. Altrimenti, la collettività avrà grandi difficoltà a capire come muoversi e come comportarsi”.