Ragusa, settore moda: “crollo dei fatturati intorno all’80%”
Federmoda Ragusa scrive a Musumeci
(29 ottobre 2020)
“Sebbene l’ultimo dpcm non preveda chiusure o limitazioni per il settore moda, di fatto quest’ultimo sta subendo il contraccolpo del “lockdown ibrido” che sta, comprensibilmente, ingenerando nei cittadini un clima di sfiducia tale da far registrare un crollo verticale dei fatturati che, rispetto ai dati degli ultimi anni, si aggira intorno all’80%”. E’ quanto rileva il presidente di Federmoda Ragusa, Daniele Russino, che, assieme ai colleghi delle altre province siciliane, ha scritto una nota, primo firmatario il presidente regionale vicario Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, al governatore Nello Musumeci e all’assessore regionale delle Attività produttive Girolamo Turano per denunciare la gravità della situazione.
“D’altra parte – prosegue la nota – al divieto dell’organizzazione di ogni possibile momento di socialità, come eventi e ricorrenze (matrimoni, cresime, comunioni, battesimi, compleanni, etc.), alla forte raccomandazione anche nei settori privati di ricorrere al lavoro agile, con l’ultimo dpcm si è sommata la sopraggiunta imposizione di chiusura delle palestre e delle piscine e dei luoghi della cultura come cinema e teatri, ma soprattutto la chiusura anticipata imposta ai ristoranti, bar e pizzerie, realizzando nei fatti una sorta di coprifuoco. In tal modo si è registrato per le aziende del settore moda un immediato “lockdown degli acquisti”. Siamo di fronte a uno scenario “spettrale” che si sta configurando come il colpo di grazia per le numerose imprese legate a questo indotto. Questo crollo dei consumi e quindi dei fatturati comporterà, come ulteriore conseguenza, oltre che l’insostenibilità economica di costi fissi, anche per la stagione autunno/inverno magazzini pieni di merce che nel nostro settore si svaluta fortemente nel giro di poche settimane, rispetto al valore investito, perdita che si andrà a sommare a quella già avuta per la stagione primavera/estate appena trascorsa. Inoltre, le principali misure del “Decreto Ristoro” hanno ingenerato un clima di ulteriore sconforto per gli imprenditori del comparto della moda. Queste misure infatti non prevedono alcuno ristoro per un comparto che da sempre ha rappresentato l’eccellenza del Made in Italy e che oggi, al contrario, non viene tenuto in minima considerazione, escludendolo da aiuti e sostegni che se non risolutivi, di certo avrebbero potuto dare un significativo e momentaneo supporto. Ecco perché avanziamo al Governo regionale una serie di misure specifiche: contributo a fondo perduto commisurato alla differenza dei ricavi, per il mese di ottobre e novembre, 2019/2020 per il settore moda; contributo a fondo perduto del valore del canone di locazione degli esercizi commerciali per il mese di ottobre, novembre e dicembre. Confidiamo in un riscontro positivo che possa dare una dose di speranza ai tanti operatori ormai allo stremo delle forze”.