Pazze spese all’Ars col denaro pubblico: Pogliese condannato e sospeso dalla carica di sindaco
Sono stati condannati anche: Giulia Adamo a 3 anni e sei mesi, Cataldo Fiorenza a 3 anni e 8 mesi. Rudy Maira a 4 anni e sei mesi, Livio Marrocco a 3 anni.
(24 luglio 2020)
Il tribunale di Palermo ha condannato, per peculato continuato, cinque imputati, tutti ex deputati regionali, nel processo per le cosiddette spese pazze dell’Assemblea regionale siciliana fra cui Salvo Pogliese, attuale sindaco di Catania, condannato a 4 anni e 3 mesi.
Pogliese rischia la sospensione dalla carica per effetto della legge Severino. Unico assolto Giambattista Bufardeci.
Gli imputati sono accusati di aver utilizzato fondi dei gruppi parlamentari, di cui erano ai vertici, in maniera impropria.
Sono stati condannati: Giulia Adamo a 3 anni e sei mesi, Cataldo Fiorenza a 3 anni e 8 mesi. Rudy Maira a 4 anni e sei mesi, Livio Marrocco a 3 anni. Le somme contestate sono per Adamo 11.221 euro, per Fiorenza 16.220, per Maira 82.023, per Marrocco, 3961, per Pogliese 75,389. Ai condannati, tranne Maira, sono state concesse le attenuanti generiche. Il tribunale ha interdetto Pogliese e Maira in perpetuo dai pubblici uffici e Marrocco e Fiorenza per due anni e 6 mesi. I giudici hanno inoltre dichiarato l’estinzione di rapporti di lavoro o di impiego di Maira e Pogliese nei confronti di amministrazioni o enti pubblici.
Il prefetto di Catania, Claudio Samamrtino, ha disposto la sospensione di diritto dalla carica per diciotto mesi del sindaco del capoluogo etneo, Salvo Pogliese, in applicazione della legge Severino.
Sul sindaco c’è un pressing politico perché rassegni le dimissioni, ma Pogliese ha presentato appello e potrebbe anche restare sospeso lasciando al vicesindaco Roberto Bonaccorsi (che è anche assessore al Bilancio) la guida della città in attesa del suo rientro al momento previsto al momento a gennaio 2022.