Ragusa, chi viveva di prostituzione è fuori da tutto, raccolta fondi per i sex worker: ‘Nessuna da sola’:
Campagna promossa dalla cooperativa sociale Proxima, in favore di persone che con il loro lavoro mantenevano figli e nuclei familiari. Tra le ‘vittime’ economiche del Covid madri e migranti
(17 aprile 2020)
L’emergenza coronavirus non risparmia nessuno ed anzi colpisce più duramente chi vive di ‘lavoro relazionale’. Non solo bar, ristoranti e tutto il filone delle attività aggregative, pubbliche e alla luce del sole, sono fermi. Lo sono per esempio i sex worker, i lavoratori del sesso che hanno zero possibilità di espletare l’attività in questo periodo. E così qualcuno pensa anche a loro.
Lo fa Proxima, cooperativa sociale in prima linea a difesa delle donne vittime di tratta e di ogni forma di violenza e sfruttamento.
“La pandemia Covid-19 – afferma la presidente Ivana Tumino – sta influendo drammaticamente sulle vite di chi fa lavoro sessuale. La maggior parte delle, e dei, sex worker non è in grado di accedere alle prestazioni sociali istituite come misure di emergenza dal Governo”. Pertanto la cooperativa Proxima Ragusa, insieme con gli operatori e le operatrici del sistema nazionale antitratta, oltre che in collaborazione con altre reti e soggetti del civismo attivo e dell’auto-organizzazione delle sex worker, “ha promosso una campagna di crowdfunding mirata a sostenere economicamente e con aiuti materiali queste persone che stanno vivendo una condizione di indigenza. Vorremmo che fosse ben centrato il problema – spiegano dalla Cooperativa Proxima – visto che è un momento di disperazione e di paura: molte delle giovani sex worker donne e persone trans sono migranti, sole e senza una rete familiare a cui far riferimento; molte altre sono madri e con il loro lavoro sostengono tutta la famiglia. In queste settimane e sempre di più nei prossimi giorni, l’emergenza che stiamo vivendo sta spingendo sull’orlo del baratro molte e molti di loro, dando origine a situazioni di disagio e povertà sempre più gravi. E sarà sempre peggio. Vi sono persone dedite ad attività di prostituzione in forma libera, concordata o costretta, già in condizioni di vulnerabilità umana e sociale, e che oggi rischiano di precipitare in condizioni di povertà estrema. Condizioni di necessità che potrebbero costringerle a lavorare, violando le regole, esponendosi alle relative conseguenze penali e ai rischi per la propria salute e quella collettiva. L’obiettivo iniziale che ci prefiggiamo è di raccogliere 30.000 euro per andare a coprire le richieste di aiuto in tutta Italia. Ecco perché diverse organizzazioni, compresa la nostra, hanno deciso di avviare una raccolta fondi per aiutare chi in questo momento di isolamento si trova in una situazione di bisogno estremo”.
Per procedere con la donazione è possibile collegarsi sul sito internet www.produzionidalbasso.com e cliccare sul progetto “Covid19 – Nessuna da sola!”.