Ragusa, buoni alimentari: più di metà delle richieste senza esito prima delle festività
Pasqua e Pasquetta amare per 2500 indigenti. Fino a sabato provviste consegnate soltanto a 806 famiglie (2236 persone tra cui 592 minori) su 1668 richiedenti, per un totale di 4772 soggetti
(14 aprile 2020)
Ieri, giorno di Pasquetta, abbiamo segnalato alcune situazioni di disagio e di malcontento in famiglie povere della città di Ragusa le quali, pur avendo chiesto diversi giorni prima il buono alimentare disposto dal governo centrale e affidato, nelle modalità di erogazione, alla libera determinazione dei sindaci, sono ancora in attesa e certo avrebbero preferito riceverlo prima della Pasqua.
In alcuni casi sono emerse tempistiche differenziate delle quali non sono chiare le cause tra chi attende poche ore e chi anche più di una settimana per ricevere le provviste alimentari.
Ieri stesso palazzo dell’Aquila ha diramato un comunicato stampa per fare il punto della situazione, confermando che all’arrivo della Pasqua una quota non secondaria di domande non erano state ancora esaudite.
“Il patto di solidarietà diffusa, che vede impegnati il Comune di Ragusa con i Servizi sociali, la Protezione civile, e la Caritas diocesana insieme a una rete di volontari, fino a sabato 11 aprile – si legge nella nota – ha fatto registrare un totale di 1.668 richieste di sostegno per 4.772 persone complessivamente, ovvero il 7% dei cittadini ragusani, attraverso il numero unico 0932676767 e il servizio mail dedicatoemergenzacoronavirus@comune.ragusa.gov.it.
Alla stessa data, sono stati 806 i buoni spesa consegnati a 2.236 persone (di cui 592 minori e bambini), pari al 40% delle richieste. Entro mercoledì la Caritas soddisferà il 100%. I buoni sono stati distribuiti in tutto il territorio comunale incluse le frazioni di San Giacomo, Marina di Ragusa e le contrade fino a Randello.
Sul totale complessivo del fabbisogno, il 48% è rappresentato da buoni spesa, il 26% da alimenti di prima necessità consegnati a domicilio, il 5% pagamento di affitti, il 4% pagamento di bollette, il 5% farmaci, mascherine, pannolini, tablet e sussidi vari. Il 12% è stato preso in carico direttamente dai Servizi sociali del Comune.
Sono state inoltre distribuite ai più piccoli le tradizionali uova di Pasqua dell’AIL, Associazione Italiana contro la Leucemia.
A questo impegno, la Protezione civile comunale ha aggiunto centinaia di interventi per attività di consegna a domicilio di generi alimentari e di farmaci salvavita, di supporto per persone in difficoltà e anziani soli o non autosufficienti, in quarantena negli hotel e nelle case protette in piena collaborazione con la direzione generale dell’ASP7.
Quanto alle donazioni di denaro attraverso le erogazioni liberali aventi causale “emergenza coronavirus” effettuate all’iban IT77O0503617000T20006660001 del conto corrente comunale, sono stati finora raccolti 71.063€ da parte di 127 donatori, somma che supera i 100.000 euro se si aggiungono gli importi offerti da coloro che, d’intesa con il Comune, hanno donato direttamente ulteriori buoni spesa, gestiti sempre dai servizi sociali in collaborazione con la Caritas.
Sono poi 77, tra associazioni e singoli cittadini, i soggetti che hanno dato alla Protezione civile disponibilità, fatto donazioni di generi alimentari ed offerto impegno volontario.
“A nome dell’Amministrazione comunale – dichiara il sindaco Peppe Cassì – credo sia doveroso ringraziare in maniera forte e sincera gli operatori dei Servizi sociali e della Protezione civile, i volontari, i donatori e tutti coloro che si stanno spendendo in questa grande rete di solidarietà. Centinaia di ragusani stanno infatti dedicando il loro tempo, la loro energia e il loro impegno a favore di tanti nostri concittadini in difficoltà per una crisi impossibile da prevedere appena poche settimane fa. Nessuno ha colpe delle difficoltà alle quali può essere andato incontro improvvisamente, nessuno si senta quindi in difetto nel chiedere sostegno. Ragusa sta dimostrando una compattezza non comune”.