Emergenza virus: l’ingresso in Sicilia secondo De Luca, ‘Ghino di Tacco’ dei tempi moderni
Il sindaco di Messina, che non ha alcun potere fuori dal suo comune, ha emesso un’ordinanza in cui, da mercoledì, impone le sue condizioni per l’ingresso in Sicilia
(6 aprile 2020)
Il transito da Scilla a Cariddi serve per entrare in Sicilia: non (o non solo) nel comune di Messina. E il sindaco di questo comune – chiunque fosse, non solo l’attuale pittoresco e fantasioso De Luca, che ‘studia’ da presidente della Regione) non ha il legittimo possesso delle chiavi della Sicilia. Eppure si comporta come se l’avesse, meritando l’accostamento a quel bandito toscano vissuto nella seconda metà del ‘200, dalle mille fortune letterarie: citato nel Purgatorio da Dante che ne fu contemporaneo, e da Boccaccio, vissuto poco dopo, come ‘brigante buono’, Ghino di Tacco, figlio del conte Tacco di Ugolino, in effetti fu, almeno fino ad una certa età, un predatore seriale e compulsivo che fondò sul ‘diritto di passaggio’ le sue pretese.
Nulla di simile sul piano materiale nel caso concreto, ma de Luca dà l’impressione di fondare sul passaggio dello Stretto, molto al di là delle sue competenze istituzionali, il diritto ad imporre restrizioni dalle quali attende il suo lucro di consensi.
De Luca infatti ha emesso un’ordinanza che introduce da mercoledì prossimo un sistema di prenotazione on line all’indirizzo www.sipassaacondizione.comune.messina.it per chiunque voglia oltrepassare lo Stretto e raggiungere la Sicilia. L’ordinanza è stata comunicata al governo nazionale, alla regione, ai sindaci siciliani, al prefetto e al questore di Messina, oltre che alle compagnie di navigazione sullo Stretto. La richiesta deve essere avanzata almeno 48 ore prima rispetto alla data del viaggio.
“Da adesso si passa alle nostre condizioni. Mi sono stancato – ha detto De Luca – di implorare i governi nazionale e regionale affinché si introduca un database per l’accesso controllato in Sicilia. Me ne frego se il ministro dei Trasporti o il Viminale non agiscono, me ne frego se il presidente Musumeci rifiuta ogni mio invito ad adottare un sistema di controllo capillare e verificabile. Quando sono stato attaccato dal ministro Lamorgese – aggiunge – dov’era Musumeci, il quale non faceva e continua a non fare nulla per regolarizzare il passaggio sullo Stretto?”.
De Luca è stato denunciato per vilipendio del ministero dell’Interno (l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti è al vaglio del ministro della giustizia), dopo aver detto che c’era un “depistaggio di Stato” sui numeri dei passeggeri dei traghetti che sbarcavano in Sicilia.