Emergenza Covid-19, allarme a Messina, porta d’ingresso in Sicilia. Almeno due focolai pericolosi
L’Asp ha inviato al Comune i dati definitivi sulla comitiva che ha preso parte alla ormai famosa settimana bianca a Madonna di Campiglio: tra i 116 messinesi fin qui censiti e tornati il 7 marzo scorso, in 35 non si sono mai registrati
(22 marzo 2020)
Allarme a Messina per almeno due focolai con un alto numero di pazienti positivi al Coronavirus. L’Ircss, il Centro per neuromotulesi “Bonino Pulejo”, dove fino ad ora sono stati individuati una trentina di casi tra degenti e personale sanitario, e la casa di riposo “Come d’incanto”, dove salgono a 15 gli anziani positivi al Covid 19 dopo la donna di 90 anni ricoverata ieri al Policlinico dove sono stati trasportati anche gli altri pazienti. Si attende tuttavia l’esito del tampone su altri ospiti della casa di riposo, in tutto 71 anziani, e su 16 operatori che erano in isolamento da giovedì all’interno della struttura.
Questa mattina l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che ieri ha messo in atto un piano straordinario di contenimento del contagio, presiede una riunione con tutti i manager delle aziende sanitarie del messinese, dove si registra uno dei picchi più alti di casi in tutta la Sicilia. Ieri a mezzogiorno il bilancio ufficiale, che non teneva conto di questi ultimi dati, era di 66 persone positive.
Cresce anche il numero dei pazienti positivi ricoverati al policlinico “G. Martino” provenienti dall’altro focolaio individuato in città che è l’Istituto per Neurolesi, dove si trovavano una ottantina di persone tra degenti e personale sanitario. Fino ad ora sono 25, ma almeno altre tre persone sono in quarantena nelle loro abitazioni e altri operatori devono ancora sottoporsi al tampone. Intanto l’Asp di Messina ha nominato un responsabile per la gestione dell’emergenza coronavirus, si tratta di Carmelo Crisicelli. Sempre l’Asp ha inviato al Comune i dati definitivi sulla comitiva che ha preso parte alla ormai famosa settimana bianca a Madonna di Campiglio che ha suscitato tante polemiche in città: tra i 116 messinesi fin qui censiti e tornati in città il 7 marzo scorso, in 35 non si sono mai registrati come invece era previsto dall’ordinanza del presidente della Regione Musumeci. L’assessore alla Salute Ruggero Razza, oltre a presiedere il vertice di stamane, ieri ha inviato a Messina anche il responsabile dell’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato Salvatore Scondotto.
Intanto tutto l’equipaggio della nave “Messina” di Rete ferroviaria italiana è stato sostituito e la nave stessa bonificata. Un membro dell’equipaggio, un uomo di Reggio Calabria, è stato accanto al fratello risultato positivo al virus. L’uomo ha dunque avvertito l’azienda statale che ha deciso per la quarantena preventiva di tutto l’equipaggio. Il marittimo, invece, non è estato ancora sottoposto a tampone, dopo tre giorni. Tanti sono stati infatti i ritardi sullo Stretto per i tamponi a causa della mancanza del reagente.