Ragusa: assessori bardati, consiglieri in mascherina e nessuna delibera urgente
Ma cosa c’era – si chiedono i consiglieri del M5S - di così tremendamente importante che non poteva essere rinviato?
(18 marzo 2020)
L’unica delibera urgente non era più urgente in quanto era già arrivata la proroga al 20 aprile prossimo. Eppure il consiglio comunale di Ragusa si è riunito ugualmente e per alcuni esponenti di minoranza si è trattato di una seduta-farsa. Parla di pantomima il gruppo del M5S, il maggiore dell’opposizione: “consiglieri di maggioranza in aula, in alcuni casi con mascherina e guanti. Ma cosa c’era – si chiedono i consiglieri del M5S – di così tremendamente importante che non poteva essere rinviato? Addirittura, l’atto che si presentava come il più importante, per il rischio di perdere 370.000 euro di finanziamenti, ha potuto usufruire di una proroga arrivata proprio ieri mattina. Proroga che ha spostato i termini al 20 aprile. Quindi, c’erano tutti i tempi tecnici per potere revocare la seduta. Noi, come minoranza consiliare, facendo seguito a quanto già dichiarato nei giorni scorsi a proposito dell’emergenza sanitaria, ci siamo fermati, siamo rimasti a casa. E lo stesso, riteniamo, avrebbero dovuto fare i consiglieri della maggioranza”.
Il gruppo consiliare M5s Ragusa non ci sta e mette in evidenza un patetico tentativo, da parte della maggioranza, di strumentalizzare le necessità della cittadinanza, quando, invece, si è ben consapevoli del fatto che, essendo tutto bloccato, le ventilate scadenze per alcuni punti inseriti all’odg del civico consesso di ieri sarebbero state, come in effetti è stato, spostate più avanti. “E, invece – continuano i consiglieri pentastellati – irrispettosi del loro ruolo, che dovrebbe fungere da esempio per la collettività, i consiglieri di maggioranza si sono presentati in aula, la metà di loro almeno, con mascherine e guanti, dando evidenza al fatto che l’emergenza incombe e che non si può trascurare nulla. Che sia stata una seduta farsa, e considerate le condizioni storiche non poteva essere altrimenti, lo testimonia la durata di 25 minuti e la circostanza che a nessuno tra i consiglieri presenti sia stata concessa la parola, oltre al fatto che il presidente del Consiglio, Fabrizio Ilardo, ha intimato all’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Giuffrida, di essere quanto più rapido possibile nell’esposizione della relazione del punto di competenza. Relazione letta, addirittura, dal cellulare e neppure dalle carte, tanto l’improvvisazione l’ha fatta da padrona”.
“Molto inquietanti le presenze in aula – prosegue il gruppo consiliare M5s Ragusa -che davano l’idea di quello che doveva essere l’equipaggiamento di ciascuno dei consiglieri i quali, in alcuni casi male attrezzati, si sono presentati in consiglio per garantire risposte politiche al sindaco Cassì. Una vera e propria vergogna. Tra gli aspetti da mettere in luce, anche la presenza di un collega di maggioranza al di là della balaustra per evitare che cosa: la contaminazione? Oppure pronto a fuggire se fosse scappato uno starnuto? Insomma, ieri abbiamo preso atto, nell’aula consiliare, di una serie di scene paradossali, inaccettabili. A fronte di un presidente che, sinceramente, in questa circostanza è sembrato poco adatto al ruolo, abbiamo appurato la presenza di una sorta di dittatura politica, quella del sindaco Cassì, che ha costretto i suoi ad essere presenti come soldatini, nonostante gli stessi fossero, giustamente, preoccupati e impauriti dalla possibilità di un potenziale contagio. Non è un caso che l’assessore Ciccio Barone si sia presentato bardato di tutto punto come se, piuttosto che in consiglio comunale, si trovasse all’interno di un laboratorio sanitario. Invece la decana del civico consesso, Maria Malfa, ha contravvenuto a tutte le indicazioni che gli esperti in questi giorni fanno passare insistentemente in tv. Abbiamo, altresì, dovuto prendere atto della sconcertante sicumera di un primo cittadino che, sprezzante delle indicazioni sanitarie tuttora in atto, ha cercato di ostentare serenità animando atteggiamenti che, suo malgrado, saranno di cattivo esempio. Insomma, una seduta del consiglio che si sarebbe potuta evitare. Non c’erano rischi di sorta rispetto a scadenze ventilate in quanto le stesse, da parte degli enti competenti, sono state posticipate. E, allora, resta sempre la stessa domanda che ci ripetiamo con insistenza da qualche giorno: ma che bisogno c’era – conclude il gruppo M5S – di convocare il consiglio comunale in piena emergenza sanitaria?”.