SOS mascherine: medici e infermieri in ferie forzate nel cuore dell’emergenza in Sicilia
Essendo manufatti a bassissima tecnologia, la produzione è stata totalmente delegata a paesi come Cina, India e Corea. E ora, in piena emergenza globale, le mascherine si fermano lì e non giungono a destinazione
(18 marzo 2020)
Nell’emergenza coronavirus uno dei problemi più gravi è la adrammatica carenza di mascherine in tutta Europa e nell’occidente tecnologicamente avanzato. E si, perchè la causa di tale situazione sta nel fatto che essendo manufatti a bassissima tecnologia, la produzione è stata totalmente delegata a paesi come Cina, India e Corea. E ora, in piena emergenza globale, le mascherine si fermano lì e non giungono a destinazione secondo le esportazioni ordinarie.
E la Sicilia ne paga le conseguenze, al punto che medici e infermieri vengono messi in ferie d’ufficio. Accade al Policlinico di Catania, ospedale di riferimento per l’emergenza coronavirus. Una decisione in controtendenza con il decreto ministeriale del 9 marzo che sospendeva i congedi ordinari per tutto il personale sanitario per far fronte all’epidemia. E’ una delle conseguenze della carenza di dispositivi di protezione individuale, che dalla Protezione civile nazionale arrivano con il contagocce. Ieri la Regione ha annunciato di aver preso contatti con alcune aziende siciliane per una linea di produzione autonoma. Il provvedimento è stato adottato ieri pomeriggio ed è indirizzato a tutti i primari e i direttori di dipartimento: “Allo stato attuale – si legge – al fine di contingentare il personale della dirigenza e del comparto, preservandolo dalla possibilità di contagio e tenuto conto della insufficiente disponibilità di dispositivi di protezione individuale, possono essere autorizzati i congedi ordinari d’ufficio”. Ferie per un massimo di tre giorni, eventualmente rinnovabili. In ogni caso i congedi sono revocabili in caso di emergenza e il dipendente deve essere reperibile.
Il provvedimento modifica in parte quello del 10 marzo, in cui il Policlinico aveva recepito la direttiva ministero che revocava le ferie per tutto il personale medico e del comparto.