Ragusa, raddoppiare lo stipendio al segretario generale: la priorità di Cassì in piena emergenza
Quale sia l'urgenza è un mistero anche perchè non pare che il nuovo segretario generale del Comune, fosse investito di mansioni eccezionali strumentali al contrasto dell'emergenza coronavirus
(17 marzo 2020 )
L’11 marzo, ovvero mercoledì scorso, sei giorni fa, l’Italia tutta – nessuna città esclusa – era col fiato sospeso perchè da due giorni, lunedì 9, era entrato in vigore il decreto del presidente del consiglio dei ministri che faceva di tutto il paese un’unica zona rossa e perchè proprio mercoledì scorso, già annunciato, era in preparazione il nuovo decrteto, poi varato nel pomeriggio, che imponeva un sostanzioso giro di vite.
Ebbene, cosa faceva quel giorno il sindaco di Ragusa Peppe Cassì?. Emanava una determinazione per raddoppiare l’indennità di posizione del segretario generale Maria Riva. Quale sia l’urgenza è un mistero anche perchè non pare che il nuovo segretario generale del Comune, fosse investito di mansioni eccezionali strumentali al contrasto dell’emergenza. Maria Riva è stata reclutata dal sindaco Cassì ad agosto scorso quando la funzionaria ha lasciato il Comune di Milazzo dove svolgeva incarico analogo. A Ragusa quindi per lei una consistente promozione visto che anche in precedenza gli incarichi espletati riguardavano enti locali di dimensione notevolmente inferiore rispetto allo stesso comune di Milazzo.
Peraltro Riva è stata assunta come segretario generale sia per il Comune di Ragusa che per il Libero Consorzio, ovvero l’ex Provincia che però proprio nei giorni scorsi ha rescisso la convenzione con palazzo dell’Aquila.
A segnalare il caso i consiglieri del M5S i quali fanno riferimento alla determinazione sindacale dell’11 marzo scorso, la numero 20, avente ad oggetto “Aggiornamento determinazione della maggiorazione dell’indennità di posizione del segretario generale” dell’ente di palazzo dell’Aquila. Nel documento – osservano i consiglieri – si precisa che sarà aggiornata la maggiorazione della retribuzione di posizione da corrispondere al segretario generale nella misura del cinquanta per cento, cioè un sostanziale incremento rispetto alla retribuzione attuale.
“Ora – chiariscono i consiglieri pentastellati – fermo restando che nessuno mette in dubbio la professionalità e la capacità dell’attuale segretario generale e che ci saranno stati magari degli adempimenti normativi da espletare, con riferimento, tra l’altro, allo scioglimento della convenzione tra il Comune e il Libero consorzio, che consentiva di ripartire l’erogazione della retribuzione sino ad arrivare al cento per cento, ci chiediamo che senso abbia questo provvedimento assunto in un periodo così drammatico per la nostra città. Ci troviamo di fronte a una realtà urbana che, per effetto dei decreti nazionali, si è vista costretta, di fatto, a sospendere la propria vita di tutti i giorni, con famiglie che non sanno come andare avanti per sopravvivere, con aziende che, dall’oggi al domani, si sono viste costrette a cessare la propria attività, con numerose situazioni difficili che ci vengono segnalate giorno dopo giorno, e l’amministrazione cosa fa? Incrementa in maniera sostanziosa lo stipendio al segretario generale. E’, sinceramente, qualcosa che stride troppo, che fa male, che dà il senso, davvero, di una politica che non vuole considerare completamente quali sono gli sforzi che tutti insieme stiamo compiendo. Lo ribadiamo: al di là del fatto che si sia trattato di un adeguamento normativo o che si facesse riferimento a una necessità impellente, questo non era assolutamente il momento di predisporre un atto del genere che, così come sta accadendo in tutta Italia per situazioni molto ben più gravi, si sarebbe potuto rinviare in un altro momento. Ci dispiace, davvero, che si lanci questo messaggio ai cittadini ragusani: voi fate i sacrifici, noi, al contrario, facciamo quello che vogliamo. Riteniamo che non sia giusto e che, soprattutto, non sia rispettoso. Abbiamo voluto fare sentire la nostra voce su questo aspetto perché si tratta di una situazione che non si poteva fare passare sotto silenzio. Tutti dobbiamo sacrificarci, in questo periodo, tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa. Ma sembra che in alcune zone di palazzo dell’Aquila questo messaggio non sia passato. E di tutto ciò ci rammarichiamo”.