Coronavirus, ‘emergenza’ di creatività e riflessione: il video-cult di due giovani di Comiso
Ecco il video 'Non è mai troppo tardi', realizzato da Giovanni Dibennardo, 22 anni, laureato in ‘design dei mezzi di trasporto’ e Biagio Cubisino, 23 anni, laureando in Giurisprudenza
(14 marzo 2020)
Ritrovarsi all’improvviso reclusi può stimolare creatività, riflessione critica, ed anche una presa di coscienza collettiva del valore della comunità, dei beni veramente importanti e del senso sbagliato che, quando pensiamo poco, diamo alle cose.
E’ quanto successo a due giovani di Comiso – Giovanni Dibennardo, 22 anni, laureato in ‘design dei mezzi di trasoporto’ e Biagio Cubisino, 23 anni, laureando in Giurisprudenza – i i quali, nelle condizioni di necessità in cui ci troviamo, hanno ritenuto di offrire il loro contributo, realizzando un video e affidando la ‘voce parlante’ ad una bambina di dieci anni, proprio per sottolineare che in questo momento tutti – anziani, giovani e bambini, al di là della diversa misura del rischio individuale – siamo sulla stessa barca e che, proprio dai giovani e dai più piccoli può venire, nell’emergenza, lo slancio più forte per la messa in valore di tutto ciò che oggi si manifesta come un danno, un rischio ed un limite. A partire dal leit-motiv, vero claime del video, ‘non è troppo tardi’, né per ammettere gli errori, né per fare tutto quanto potrà essere utile in futuro, nel segno della nuova coscienza dei tempi.
“L’idea della realizzazione del video – afferma Giovanni Dibennardo – è nata quasi per gioco: uno dei primi pomeriggi di quarantena, tra un messaggio e un altro nei vari gruppi whatsapp, io e Biagio abbiamo avuto l’idea di provare a dare il nostro contributo riguardo la tematica del Coronavirus. Così Biagio, che oltre ad essere studente universitario ha collaborato con varie pagine facebook scrivendo svariati articoli, ha approntato un testo che riguardasse l’argomento e fosse diretto e senza troppi giri di parole. Io, dato il mio ambito creativo, ho iniziato a mettere insieme immagini e video che potessero essere esemplificative e fossero coerenti con il testo, creando un mix di contenuti in parte seri e in parte più scherzosi. Infine dopo averci riflettuto a lungo, abbiamo chiesto ad una ragazzina di 10 anni, Ludovica Gangarossa, di prestare la sua voce, innocente, per far passare con più forza il messaggio che avevamo appena confezionato.
Alla fine, a lavoro ultimato, il video ci è piaciuto e per questo abbiamo deciso di condividerlo con gli altri tramite i social network, ma ci piacerebbe che questo messaggio arrivasse a quanta più gente possibile.
Adesso a completamento di questo primo video stiamo già lavorando ad altri che tratteranno tematiche inerenti al Coronavirus ma saranno sempre più dettagliati, utilizzando pure dei toni ancora più seri, con la speranza che il messaggio possa non solo arrivare alla gente ma farla riflettere seriamente”.